Mutuo alla francese? No grazie!

Tra le tante associazioni di consumatori è una battaglia aperta contro i mutui cosi detti “alla francese” e contro tutti gli istituti di credito che lo utilizzano. Ma andiamo a vedere di cosa si tratta.
Il rimborso alla francese del mutuo, oltre al nome, ha anche delle conseguenze non proprio buone per il mutuatario. Infatti pare proprio che secondo Adusbef, porterebbe nelle casse degli istituti di credito 18 mila euro di interessi non dovuti su un mutuo, ad esempio ventennale, di 100 mila euro. Per fare questo calcolo sono state considerate le rate che si dovrebbero pagare con un mutuo alla francese rispetto ad un normale mutuo ed è emerso che pagare una rata di un mutuo alla francese ha un ulteriore costo di circa 75€ su ogni rata con un totale di 18mila euro in più. A quanto pare. non è poi cosi conveniente.

Mutuo alla francese. Il meccanismo che troviamo in questo mutuo è l’ammortamento, cioè quello di suddividere il finanziamento in rate costanti, composte da una quota capitale in crescita progressiva nel tempo e da una quota interessi che scende man mano che le rate vengono rimborsate.

Facendo in questo modo, l’istituto di credito si assicura un’emissione costante di guadagno da parte dei clienti. Una manovra più logica sarebbe quella di mantenere fissa la quota capitale, mentre la quota di interessi scenderebbe mese dopo mese con il passare del tempo facendo diminuire il capitale complessivo da rimborsare alla banca.

Calcolo Rata Mutuo. Nel gennaio scorso, oltre alla sentenza del tribunale di Milano si è aggiunta la sentenza del tribunale di Bari che ha annullato le clausole di un mutuo alla francese in quanto violava gli articoli 1346 e 1418 del Codice Civile in materia di determinabilità dell’oggetto della clausola stessa.

Diciamo che queste clausole erano alquanto ingannevoli e proprio per questo, come dice l’articolo 1284 del Codice Civile: in caso di clausola poco chiara, gli interessi vanno ricalcolati usando il tasso legale semplice e non quello usato in precedenza. Proprio perché la maggior parte delle banche utilizzava questo metodo, Adusbef e Federconsumatori, alla luce di quanto sopra scritto, hanno deciso di prendere di petto la circostanza e di lanciare una class action, inviando nel frattempo 13 lettere di diffida ad altrettante banche italiane facendo richiesta di rimuovere questa clausola. E infine pare che adesso i clienti siano molto più attenti a queste clausole dopo il tantissimo rumore fatto.