Caso Telethon: dirigenti pagati più di seimila euro al mese.

notelethon

Lo scorso 13 dicembre Associazione Animalisti Onlus in collaborazione con Cani sciolti, Fronte Animalista, Attivisti Indipendenti e I.A.L.P. ha organizzato una protesta davanti gli studi della Rai di Parco Sempione, in occasione della presenza in trasmissione di alcuni esponenti Telethon. Gli animalisti con le manifestazioni e l’hashtag #notelethon vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica sulle atrocità alle quali gli animali vengono sottoposti nei laboratori, in nome di una scienza che ad oggi continua ad essere l’unica finanziata ma che da anni è in fase di stallo e non sembra arrivare a nessun risultato soddisfacente. Infatti, come sostengono le principali associazioni animaliste e anti-vivisezioniste, la pratica della sperimentazione animale non solo è crudele ma è soprattutto inutile dal punto di vista clinico. Le motivazioni addotte a tale ipotesi si possono trovare consultando il sito di I-care, della Leal, della Lav, ma anche recandosi ai tanti banchetti informativi di queste associazioni. Quello però che ad oggi non è ancora stato possibile è esporre le ragioni di una ricerca di rilevanza umana attraverso le reti nazionali, cosa che invece viene concessa a Telethon e alla ricerca classica. Perché? Questo hanno gridato  gran voce gli animalisti, chiedendo alla Rai la possibilità di un contradditorio. Ecco le parole di Alessandro Mosso, presidente di Associazione Animalisti:

“Oltretutto, Telethon utilizza la maggior parte dei proventi non per scopi scientifici ma per sovvenzionare campagne, testi e convegni. La vera ricerca dovrebbe essere quella sana, pura che ha come unico obiettivo il benessere della vita tutta, sia umana che non-umana. Noi vogliamo, anzi esigiamo che il servizio pubblico sia super partes e non dia vantaggi a chi non ne ha diritto”.

Siete sicuri di che i soldi donati a Telethon comprando le migliaia di cuori di cioccolato che simpatici ragazzi vi vendono nelle strade e nelle piazze in occasione delle festività natalizie, vengano realmente investiti nella ricerca volta a curare le malattie terribili e dolorose che purtroppo tutti conosciamo? Se nel cuore dell’italiano medio riesce a fare breccia la tanto inflazionata e insensata frase: “meglio sacrificare un topo che un bambino” (sacrificando un topo non si salva un bambino, è questo il punto) di certo non passerà inosservata la seguente tabella con i compensi dei dipendenti Telethon, dai 6784 euro dei dirigenti ai 1211 euro degli impiegati e dei dipendenti di ultimo livello. Da quello che dichiara la stessa azienda (perché è bene ricordarlo, di azienda si tratta) l’ammontare dei costi di gestione tra iniziative e personale è 5,9 milioni di euro, circa il 13% dei proventi delle donazioni private. Quindi il 13% del cuore di cioccolato costituisce una ‘donazione’ alle tasche di personale che niente ha a che fare con i laboratori di ricerca. Ecco i dati relativi ai compensi aziendali dichiarati dalla stessa Telethon attraverso il sito web; dati che vengono evidentemente omessi durante le tante ore di diretta televisiva e radiofonica dedicate alla raccolta fondi.

Compensi Telethon
tabella compensi dipendenti Telethon

Spesso e volentieri, soprattutto sotto Natale, è facile fare colpo sulla sensibilità della gente in particolar modo se male informata. Il fatto che un’associazione sia pubblicizzata e monopolizzi i media nazionali non significa che sia automaticamente portatrice di verità e che sia degna di ogni fiducia, anzi. La beneficenza è un’azione lodevole ma deve essere fatta con cognizione di causa. Solo una corretta e completa informazione può garantire una vera libertà di scelta. Chissà, se la Rai permettesse ai sostenitori di una tipologia di ricerca di rilevanza umana, tra l’altro molto utilizzata in altri Paesi, di presentare le proprie ragioni ai telespettatori probabilmente molte donazioni cambierebbero destinatario. Ma forse tale possibilità fa paura a chi sulle donazioni Telethon ha un bel tornaconto. Ricordiamo in chiusura un dato fondamentale: la ricerca basata sulla sperimentazione animale è finanziata con milioni di euro pubblici mentre quella di rilevanza umana non riceve che pochissime migliaia di euro con le quali quasi nulla si può fare e non è possibile dimostrare interamente le reali possibilità di una ricerca alternativa che in altri Paesi consente di raggiungere risultati importanti. Allo stato dei fatti, la possibilità di accedere a donazioni private da parte di chi sperimenta su modelli non animali, potrebbe realmente fare la differenza.

 

 

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