Da dove vengono le blatte

Uno degli inconvenienti domestici più sgradevoli in cui sovente ci si può imbattere è senza dubbio rappresentato dall’infestazione da insetti. Questi piccoli ospiti indesiderati che, di tanto in tanto, vengono a farci visita nelle nostre case, hanno la cattiva abitudine di non “annunciarsi”, presentandosi al nostro cospetto senza il minimo preavviso. Fra tutti, i più molesti e difficili da eliminare sono le blatte.

Da dove provengono le blatte e cosa le attira nelle nostre case?

L’habitat ideale delle blatte è rappresentato dai luoghi umidi, caldi, poco illuminati e contenenti derrate alimentari di qualsiasi natura e tipologia.

Le blatte si intrufolano nelle abitazioni risalendo i tubi della fognatura o passando attraverso minuscoli fori e fessure che mettono in comunicazione l’ambiente interno con l’esterno. Lo scopo che spinge questi insetti ad avventurarsi nelle nostre case è principalmente di carattere nutritivo: le blatte sono alla continua ricerca di cibo e non è un caso che una delle stanze in cui vi sono le più alte probabilità di rintracciare la loro presenza sia proprio la cucina. Da non sottovalutare però anche il bagno, dove scarichi e acqua, un’altra fonte di approvvigionamento a essi molto cara, dominano la scena.

Come accorgersi della presenza in casa degli scarafaggi

Le blatte non hanno molta confidenza con la luce, quindi sarà molto difficile accorgersi della loro presenza durante il giorno, ma se ciò dovesse accadere, vi sono alte probabilità che l’infestazione sia ormai a uno stadio avanzato. Solitamente, infatti, si viene a contatto con esse per la prima volta di notte, quando si accende improvvisamente la luce in una stanza che solo un attimo prima era immersa nel buio.

La reazione dello scarafaggio, sorpreso durante la sua “uscita” notturna, sarà ovvia quanto immediata: correre il più rapidamente possibile verso il proprio rifugio.

Ma un altro campanello di allarme che suggerisce la presenza di blatte in casa può essere il ritrovamento di piccole palline di colore marrone: sono i loro escrementi.

Combattere le blatte: la prevenzione è la miglior “cura”

La prevenzione gioca un ruolo di fondamentale importanza nella lotta alle blatte e dovrebbe effettuarsi con frequente ricorrenza nel corso dell’anno, specialmente in primavera, a inizio estate e prima dell’accensione del riscaldamento.

Gli interventi devono essere principalmente mirati all’eliminazione di tutti quei residui di cibo che possono fungere da irresistibile attrattiva per gli scarafaggi.

È consigliabile, pertanto, pulire da cima a fondo ogni ambiente in cui viviamo, prestando particolare attenzione all’igiene di cucine e bagni.

Ma non sempre tutti gli accorgimenti che si possono prendere sono sufficienti a contrastare la comparsa di questi ospiti tutt’altro che graditi. In alcuni casi, infatti, è necessario intervenire con soluzioni più drastiche e metodi che, seppur maggiormente efficaci, sono spesso anche piuttosto invasivi. Vediamo quali sono.

Come eliminare le blatte

I rimedi attraverso cui correre ai ripari, nei casi di infestazione da blatte, sono di tre tipi e da effettuarsi nell’ordine seguente:

  • ricorso a trappole per la cattura;

  • preparazione di miscele di cibo velenoso;

  • utilizzo di insetticidi o disinfestazione.

La prima cosa da fare, una volta accertata la presenza di una blatta, è seguirla per tentare di individuare il suo rifugio, ma soprattutto la sua provenienza: è probabile, infatti, che assieme ad essa ce ne siano anche delle altre nascoste da qualche parte. Anche se è ormai chiaro che il loro canale di diffusione è rappresentato soprattutto da scarichi e prese di ventilazione.

Quindi controllare sotto i mobili e il lavello, dietro il frigorifero e gli elettrodomestici, passando al setaccio perfino gli angoli più reconditi della casa.

Prima di procedere con qualsiasi intervento è buona abitudine, in ogni caso, chiudere tutte le fessure e le crepe presenti nei muri, tra le piastrelle e nel pavimento, con stucco o silicone.

Trappole per le blatte

In commercio sono presenti numerose trappole con adesivo in grado di imprigionare le blatte al loro passaggio, da inserire nei punti considerati più sensibili. Non è esclusa, tuttavia, la possibilità di realizzare trappole “fai da te”, ugualmente efficaci: contenitori in vetro o plastica sul cui fondo sono stati depositati cioccolato e uvetta cosparsa di grasso e colla potrebbero essere, ad esempio, una valida alternativa.

Un cibo indigesto per gli scarafaggi

Un’altra soluzione per eliminare questi insetti molesti consiste nella preparazione di bocconcini velenosi, come quelli di seguito elencati:

  • miscela di gesso e zucchero in parti uguali con aggiunta di acqua;

  • miscela di farina, zucchero e acido borico in parti uguali (da utilizzare con cautela preferibilmente in ambienti esterni e lontano dalle vie respiratorie);

  • miscela di farina bianca, miele e acido borico o tannico (acquistabili in farmacia);

  • esche apposite disponibili in commercio (gli scarafaggi mangiano il veleno e lo portano nel nido, diventando a loro volta cibo per le altre blatte che si nutrono di cadaveri di loro simili).

Gli insetticidi e la disinfestazione

Da evitare in presenza di bambini e animali domestici, ma molto efficaci in tutti gli altri casi di infestazione da blatte sono gli insetticidi, acquistabili presso qualsiasi supermercato o negozio di igiene per la casa.

Per evitare la ricomparsa di scarafaggi è consigliabile distribuirli uniformemente su pavimenti e battiscopa e utilizzarli soprattutto in corrispondenza degli scarichi (in alternativa usare candeggina o acido muriatico).

Se eliminare le blatte da soli diventa un problema insormontabile, specialmente negli stadi avanzati di infestazione, è necessario rivolgersi agli addetti specializzati che permettono di ottenere risultati sicuri in tempi brevi. I professionisti della disinfestazione sono infatti autorizzati ad utilizzare prodotti chimici ad alta efficacia come la cipermetrina e i veleni concentrati.

Perché bisogna eliminare le blatte?

Le blatte si riproducono velocemente e, a dispetto delle loro seppur sgradevoli ma comunque innocue parvenze, sono vettori di infezioni e malattie più o meno gravi come salmonellosi, tifo, colera, infezioni uro-genitali, dissenteria, epatite A e poliomelite.