Dagli USA una nuova stampante 3D per creare organi umani

Un nuovo progetto, frutto di una ricerca statunitense che unisce le più sofisticate tecniche di biologia molecolare a quelle dell'information technology

Stampa 3D per creare organi umani

E se domani potessimo stampare il nostro corpo in 3D? Fantascienza o realtà?

Secondo quanto dichiarato dal Dottor Anthony Atala, Direttore dell’Istituto Wake Forest per la medicina rigenerativa, a margine della pubblicazione di un suo studio sulla rivista Nature, sarà possibile nel giro di pochissimo tempo, grazie ad una sofisticatissima tecnica detta “Bioprint” la creazione ex novo di tessuti umani attraverso una stampante 3D.

Come funziona

La stampa in 3D dei tessuti, secondo la tecnica adottata dal Dott. Atala, avviene utilizzando delle macchine molto simili alle normali stampanti a getto d’inchiostro, con una piccola differenza: anziché l’inchiostro, viene utilizzata una soluzione acquosa costituita da diversi strati di cellule, ottenute da biopsie di pazienti o da cellule staminali. Durante la stampa 3D ogni strato di cellule viene sovrapposto a quello successivo con l’ausilio di un particolare tipo di gel organico che ha il compito di incollare le varie stratificazioni facendole impilare perfettamente l’una con l’altra. In questo modo vengono ricreate architetture complesse simili a quelle di alcuni organi umani. Attualmente, con questa tecnica, si è riusciti a ricreare piccole parti di ossa, muscoli, cartilagine. Tuttavia si prevede nel giro di un decennio addirittura la stampa 3D di organi trapiantabili.Stampante 3D per creare organi umani

Stampe 3D dei tessuti, ipotesi sempre più reale

In verità altri istituti, oltre a quello del Dott. Atala, stanno provando a sviluppare questa complessa tecnica e già qualche piccolo risultato è stato ottenuto. Per esempio la Hangzhou Dianzi University in Cina sostiene, già dal 2013, di aver creato una nuova stampante 3D attraverso la quale è stato possibile addirittura generare un piccolo rene di ratto. Più o meno nello stesso periodo anche L’Università di Princeton è riuscita a riprodurre un orecchio bionico con una stampante 3D a getto d’inchiostro organico, tuttavia nessuno è riuscito ancora a generare un organo umano completamente funzionante.

Ovviamente le polemiche non sono mancate e già oggi un consistente gruppo di scienziati, oltre alle immancabili organizzazioni religiose, hanno posto all’attenzione più di una perplessità etica e morale. Nonostante ciò la ricerca non è stata in alcun modo rallentata e procede a passo spedito verso quello che si prospetta come una conquista epocale nella lotta a tutta una serie di malattie incurabili o che richiedono complicati trapianti di organi.