Andrea Cisternino deve averla sentita forte, fino in Ucraina, la voce degli animalisti che oggi si sono ritrovati davanti all’Ambasciata ucraina di Milano. Insieme alle parole disperate e dure che i manifestanti hanno urlato contro ai funzionari e al console, ad Andrea saranno arrivate anche le loro lacrime. Oggi in tanti hanno pianto insieme per i 70 cani morti bruciati vivi presso il Rifugio Italia di Kiev, a causa di un attacco feroce e brutale dei Dog-Hunter che , come lo stesso Andrea ha raccontato durante una telefonata in ‘viva voce’ , hanno utilizzato delle bombe Molotov, che non hanno lasciato scampo a quelle creature indifese, piegate e uccise atrocemente dalle fiamme. In prima fila a chiedere giustizia la LEAL – Lega Antivivisezionista, il cui Presidente Gianmarco Prampolini, ha avuto accesso all’Ambasciata, ma solo per pochi secondi, dato che nessuno ha voluto parlare né con lui né con altri esponenti di associazioni animaliste presenti.
Nessun confronto, nessun cenno di dialogo o ascolto, Prampolini è riuscito solo a consegnare una lettera al Console, il quale si è eclissato immediatamente dopo.
Esaustive le parole di un’ attivista di un altro gruppo sostenitore dell’iniziativa, Cani Sciolti:
“Davanti al Consolato Ucraino abbiamo chiesto un incontro, ma ci è stato negato, così abbiamo consegnato una lettera diretta al console.
Abbiamo gridato, pianto e chiesto protezione per Andrea e tutti i cani e gatti da lui salvati. Abbiamo occupato pacificamente la strada ed urlato tutto il nostro dolore.
Hanno voluto ammazzare i nostri fratelli, hanno messo seriamente in pericolo la vita di due volontarie presenti nel rifugio. Non li lasceremo soli. Non molleremo. Mai! – Ondi”
Coraggiose a tratti taglienti le parole di Alessandro Mosso di Animalisti Italiani Onlus, che ha tirato le somme della giornata e ha riassunto perfettamente il pensiero di tutti i presenti e anche di coloro che non sono riusciti ad esserci. Un coro si è alzato e a gran voce ha urlato contro i responsabili di questo scempio:
“Assassini!”
Uno degli interventi più strazianti è stato quello di Roberto Brognano, amico di Andrea e grande attivista, che tra le lacrime ormai incontenibili , ha ricordato a tutti i presenti le parole che l’amico gli ha comunicato poco dopo la tragedia:
“Io dall’Ucraina non me ne vado. Io non abbandono i miei amici.”
Noi eravamo presenti come attiviste, come persone che credono alla vita, di ogni singola creatura e abbiamo pianto tanto, finché il dolore ha lasciato posto alla rabbia. Scriviamo questo articolo soprattutto per esorcizzarla questa rabbia maledetta che proviamo quotidianamente e per aiutarvi a capire che cosa si possa fare di concreto per dare una mano.
COME SOSTENERE ANDREA CISTERNINO