Intervista a Linda Bertasi autrice di romanzi genere romance

Oggi riprendo la rubrica delle interviste agli autori, oggi parliamo di romance con la scrittrice Linda Bertasi. Che cos’è il romance? Il genere romantico sembra non tramontare mai, con questa indicazione letteraria, intendiamo storie d’amore ricche di passione, che sanno infervorare gli animi dei lettori, con tanto romanticismo. Questo è il significato della letteratura moderna contemporanea, anche se il suo termine e la storia del “romanzo” è molto antica, con origini ancorate nel tempo, nei secoli di un’epoca lontana, che ha gettato le basi per questo genere di narrazione.

Cerchiamo di parlane di romance con l’autrice Linda Bertasi, con la quale ho avuto il piacere di scambiare una piacevole chiacchiere on line. La sua è un’esperienza importante nel settore, sicuramente potrà esporci diversi spunti di riflessione.

Buona lettura.

D. Saluto Linda Bertasi e la ringrazio per aver accettato il nostro invito. Cominciamo subito a parlare di romance, anni fa l’editoria commerciale sembrava snobbare questo genere letterario, oggi invece la tendenza sembra essere cambiata, dunque il romantico e la storia d’amore vincono sempre?

Risposta

Ringrazio Tiziana per questa bellissima opportunità e saluto i lettori. Per rispondere alla tua domanda, ammetto di avere notato questo cambiamento. Ricordo quando iniziai nel 2010, allora il romance era seguito ma non con questo afflusso di pubblico. Si parlava di romance e lo si identificava con gli Harmony per la maggiore. Credo che il romance sia un genere che non sfiorisce mai, un po’ come il parlar d’amore nelle canzoni, qualcosa a cui il pubblico è sempre affezionato, una valvola di sfogo, una voglia di evasione a cui ricorrere per staccare la spina. Personalmente, trovo che parlare di romanticismo, soprattutto al giorno d’oggi, non possa farci che bene.

 

D. Passi dalla narrativa contemporanea con “Destino di un amore” all’urban fantasy con “Il Rifugio- Un amore senza tempo” per poi passare allo storico “Il profumo del sud” un’importante versatilità di generi, quali tra questi senti più tuo?

Risposta

Sono un’appassionata di storia quindi mentirei se non ammettessi che un pezzo di cuore è tra le pagine de “Il profumo del sud”. Mi è costato un lungo lavoro di ricerca e studio ma l’ho fatto con immenso piacere. Sicuramente lo storico mi è congeniale, lo sento molto vicino, i miei amici mi definiscono ‘una donna nata nel secolo sbagliato’ proprio per questa mia inclinazione, ma mi sono molto divertita anche a scrivere “Il rifugio – Un amore senza tempo” perché il tema del paranormale mi attira da sempre.

 

D. Quando hai deciso che la scrittura apparteneva alla tua vita?

Risposta

Non ricordo un momento della mia vita che non fosse dominato dai libri, ricordo che imparai molto presto a leggere, la biblioteca era il mio habitat naturale. Ho sempre scritto, iniziando con le poesie e i racconti per poi passare ai romanzi. Se devo indicare una data, direi al compimento dei diciotto anni, quando mi sedetti davanti alla macchina da scrivere e diedi vita al mio primo romanzo mai pubblicato, dal titolo “La collina incantata”, ovviamente uno storico.

 

D. Il self publishing sta diventando una realtà importante, che cosa ne pensi?

Risposta

Non lo disprezzo, pur non riuscendo a inquadrarmi in un Self, sono molto legata all’idea di casa editrice e non riesco a vedere il mio nome senza il supporto di un editore. Ho, però, letto molti romanzi di Self e scoperto autrici meritevoli che dovrebbero, a mio parere, essere tra le Big della letteratura. Ora come ora, poi, il successo del self-publishing sta dominando in termini di classifica e soprattutto in termini di Big, quante delle autrici Self sono stata contattate e accolte dalle Grandi case editrici? É un fenomeno che sta dilagando e posso affermare che la maggior parte delle autrici merita davvero questo successo.

 

D.  Parlaci del tuo ultimo progetto, ho visto per caso l’anteprima della copertina, un mistero legato al mondo dell’Egitto, con un titolo accattivante: L’Erede di Tahira, vuoi anticiparci qualcosa?

Risposa

linda bertasi“L’erede di Tahira” è un fantasy, il mio primo, come dicevi poc’anzi amo mutare genere. Forse questo è il primo romanzo che tocca il romance in maniera molto marginale, pur non rinunciando all’amore presente in ogni mio scritto. Come dicevi e come suggerisce la copertina, l’Egitto domina le pagine del mio romanzo in quando serpeggia un’antica leggenda egizia che fa da filo conduttore- É la storia di una ragazza che ha dimenticato il proprio passato, ignara delle proprie origini e dell’importante compito che la aspetta. Un compito da cui potrebbe dipendere la fine dell’umanità.

 

D. Qual è il tuo punto di vista sullo scenario dell’editoria italiana? Perché siamo indietro rispetto agli altri paesi? Che idea ti sei fatta su questa, tante volte discussa realtà?

Risposta

Le voci dicono che all’estero un autore abbia molte più possibilità che qui in Italia, probabilmente è vero. Forse dipende dalle leggi che gravitano in questo ambiente o dal marketing. Non ne ho idea, vero è che sto pensando seriamente di far tradurre i miei romanzi per l’estero. Sarà quel che sarà.

 

Ringrazio Linda Bertasi per essere stata nostra ospite, per averci parlato di libri, non è una cosa che capita molto spesso, leggiamo di tutto, ma troppe volte l’attenzione è legata al mondo del gossip in generale, che cosa ci suggerisce questo sul popolo dei lettori italiani? Speriamo con questa rubrica di incentivare la lettura, di promuovere molti autori, che purtroppo non trovano molto spazio nel marketing moderno.

Buon proseguimento e appuntamento alla prossima puntata con la rubrica autore: L’intervista che non ti aspetti.