Intervista a Patrizia Ines Roggero, parliamo di Western

Oggi parliamo di Western: il mondo cinematografico e la letteratura in generale, nei decenni trascorsi hanno riempito pagine intere con questa antica realtà, presente ancor oggi in alcune zone remote di quel lontano continente;  una cultura di questo meraviglioso e affascinante mondo, sito nell’Ovest degli Stati Uniti, raccontatoci dai vecchi film western, che non passano mai di moda, con alcuni attori che sono diventati leggendari grazie ai costumi e quelle antiche tradizioni trasportate sul vecchio tubo catodico. Oggi vogliamo darvi un assaggio, parlando di Western con un’autrice appassionata di storia americana e che ha fatto di questo genere letterario il suo biglietto di presentazione nel mondo editoriale: siamo con Patrizia Ines Roggero che ci parla di West e dei suoi libri.

D. Ciao Patrizia e benvenuta, ti ringrazio per aver accettato il nostro invito. Il West è il tuo piatto principale, leggendo i titoli e le trame delle tue opere, si nota nell’immediato questa presenza costante, la domanda è: da che cosa nasce questa passione per il Western?

Risposta

Ciao e grazie per questa intervista! Mi porto dietro la passione per l’epopea western e la cultura dei nativi americani da molti anni ormai. Da una parte mi affascina molto l’idea della conquista di queste terre selvagge, il coraggio dei pionieri nell’abbandonare tutto per avventurarsi in un territorio spesso ostile, dall’altra mi affascina tutto ciò che ruota attorno ai nativi, la loro spiritualità, il loro rapporto con la natura e l’orgoglio con il quale hanno cercato fino all’ultimo di difendere la loro terra.

 

D. Tra le tue ultime pubblicazioni, ricordiamo la Trilogia romance Paradise Valley: vuoi parlarcene?

Risposta

patrizia RoggeroParadise Valley è un romance ambientato nel Montana di fine ‘800 e ha come protagonisti Abigail e Jonathan che vivranno un amore parecchio travagliato. Lui è un mezzosangue lakota, lei una bianca e questo crea non pochi problemi ai due poveri innamorati. Attorno alla loro storia d’amore ruota la storia vera e proprio di quel periodo storico. Dall’arrivo della ferrovia nelle pianure del Nord, alla fine del pascolo libero, fino al massacro di Wounded Knee.

La stesura di questo romanzo mi è costata molte ricerche, è stato un viaggio bellissimo e interessante, che mi ha portato a conoscere tante belle persone, come gli amici del forum di Farwest.it, ai quali devo soprattutto tutte le informazioni riguardanti i cavalli e la vita nei ranch.

Paradise Valley è inoltre uscito da poco in un unico volume sia nella versione cartacea che per il Kindle, acquistabili entrambi su Amazon.

 

D. Che cosa pensi dello storico? Sei un’autrice che tratta epoche del passato, alcuni critici del settore affermano che le case editrici puntano su altri temi attualmente più commerciali. Tu che cosa ne pensi?

Risposta

Sicuramente in questo periodo le case editrici puntano su altri temi, romanzi più frizzanti e divertenti, io però credo che un autore debba scrivere ciò che sente più “suo” e per me è lo storico. Devo dire che l’esperienza self con Paradise Valley, sia con i tre volumi che con la nuova versione autoconclusiva, mi ha regalo belle soddisfazioni. Questo mi fa pensare che ci sia ancora una grossa fetta di lettori attirati dal romanzo storico e riaccende in me la speranza, che un giorno torni ad essere apprezzato da un pubblico ancora più vasto.

 

D. Tra le tue pubblicazioni, ci sono opere edite con editori come la storia romantica pubblicata con Delos edizioni Asso di cuori, e opere come la trilogia pubblicate in autonomia, in regime di self publishing; come mai questa scelta? Che cosa ti spinge a seguire due vie tanto diverse?

Risposta

Paradise Valley era un romanzo molto lungo che, probabilmente, nessun editore avrebbe preso in considerazione dato che era scritto da una perfetta sconosciuta. Da qui il consiglio di un’esperta del settore di dividerlo in tre parti e tentare con il self publishing, per vedere se il romanzo funzionava, se veniva apprezzato dai lettori. Devo dire che l’esperimento è andato molto bene e che l’esperienza self mi ha dato la spinta per andare avanti e tentare con case editrici come la Delos o la Triskell per la quale uscirà presto una seconda edizione del mio primo romanzo “Sono solo un marinaio”.

Sono due strade diverse che hanno pro e contro, ma per ora sono felice di averle percorse entrambe.

 

D. Si parla tanto di autori emergenti che cercano la strada facile senza faticare cercando il modo di saltare la fase della “gavetta” solo perché scelgono la strada del self publishing: qual è la tua opinione in merito?

Risposta

Io credo che il self publishing sia a suo modo una gavetta. Non è facile scontrarsi direttamente con il pubblico, se un autore piace ed è bravo, emerge nella moltitudine di titoli che vengono pubblicati ogni giorno. Se poi ha la fortuna di essere notato da una casa editrice, allora sì che inizia la gavetta vera e propria!

 

D. Hai mai letto gli esordienti? Perché in Italia secondo te si tende a leggere sempre gli stranieri? Tutto è legato alle operazioni di marketing delle case editrici importanti? Oppure pensi che lo scetticismo nei confronti degli scrittori made in Italy sia un evento italiano?

Risposta

In passato anch’io ero scettica verso gli autori nostrani e me ne pento amaramente, perché oggi leggo quasi solo italiano e quasi solo emergenti e devo dire che ho fatto delle belle scoperte, anche tra i self, una su tutte Stefania Bernardo che mi ha conquistata con i suoi due romanzi d’esordio. È un peccato che il pubblico tenda a preferire gli autori stranieri, abbiamo tanti talenti qui in casa nostra!

 

Grazie

Patrizia: grazie a te per questa bella intervista!

 

Ringrazio i lettori  per la loro attenzione, è un mondo interessante quello degli autori, in particolare mi riferisco a quelli esordienti, che ancora non hanno un nome conosciuto nel settore, che seppur siano scrittori di talento, non usufruiscono della grande distribuzione su territorio e che possono avvalersi solo del web. Speriamo di avervi regalato qualche minuto di relax con questa intervista e, magari, stuzzicato il vostro interesse verso l’affascinante Western.