L’Italia consuma sempre più corrente elettrica

energie rinnovabili

Il fabbisogno elettrico dell’Italia è pari a 343 Gwh. Questo numero comprende anche la cosiddetta energia dispersa (il 5%) e quella importata dall’estero che è circa del 14%. 343 sono quindi i Gw che l’Italia utilizza ogni ora per permettere alle fabbriche, alle città e a tutti gli impianti di funzionare. A differenza di qualche anno fa si è registrata una richiesta inferiore del 2% rispetto a quella del 2011; questa diminuzione è stata sicuramente causata dalla crisi e quindi dalla minor propensione dello stato e dei cittadini di consumare energia elettrica.

Ma la domanda sorge spontanea: il 91% di elettricità che l’Italia produce (circa 310 Gwh) con quali mezzi è stato prodotto? Il 65%, purtroppo, dai combustibili fossili.  È imbarazzante che uno stato moderno e occidentale come quello italiano debba ancora dipendere, per più della metà del suo fabbisogno, da agenti inquinanti e nocivi come i combustibili fossili. Il rimanente 26% viene prodotto attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili come centrali eoliche, centrali solari e centrali idroelettriche o geotermiche.

Il 14% del fabbisogno elettrico italiano, come accennato precedentemente, viene importato dalle nazioni vicine come la Confederazione Elvetica e la Francia. Il 50% dell’energia elettrica importata viene però prodotta da centrali nucleari, il che rende l’Italia un acquirente di energia nucleare e ciò non è ammissibile. Siamo tra i primi Paesi al mondo, e i primi in assoluto in Europa, importatori di petrolio e di carbone. L’Italia è inoltre fortemente dipendente dal nord Africa e dall’est-Europa per l’importazione del gas, senza il quale il nostro stato si troverebbe in grave difficoltà.