Mantide…religiosa o assassina?

La mantide religiosa, dal greco “mantis”, ossia profeta, ha un’etimologia che fa riferimento al suo atteggiamento riverenziale, dovuto al portamento e al modo di tenere ferme le zampe, quasi giunte in preghiera. In Romania è detta “calagurita”, cioè monaca, in Provenza “prego Dieou”, ossia prega Dio. In realtà, la mantide non è poi così religiosa!

,Mantide religiosa

Si tratta di un insetto di origine africana, appartenente all’ordine dei Mantodea, e che ha da sempre incuriosito e, allo stesso tempo, intimorito l’uomo per la peculiarità dei suoi comportamenti. I popoli antichi ritenevano che la sua presenza preannunciasse l’arrivo di una carestia, mentre i Romani credevano che influisse negativamente sulla salute umana. Il mito africano descrive la mantide come un insetto voracissimo dalla fama insaziabile, cui vi contribuisce la particolare conformazione delle zampe, definite raptatorie. La “religiosità” della mantide, pertanto, si perde nella violenza della sua attività trofica e nel cannibalismo.

Il motivo principale della sua fama risiede soprattutto nel suo difettuccio di divorare il maschio durante o subito dopo l’accoppiamento.

Mantidi religiose durante l’accoppiamento

Dopo “aver giunto le zampe in preghiera”, la mantide si affretta alle nozze e, trovato il marito, lo afferra con le zampe dotate di uncino, lo immobilizza e, se è sazia, risparmia la sua vita, altrimenti se lo gusta a partire dalla testa, mentre è ancora in corso l’accoppiamento! Sono state formulate diverse ipotesi riguardo i motivi che spingono la mantide femmina ad assumere un simile atteggiamento. Secondo la teoria più accreditata il suo cannibalismo si spiega nel suo elevato bisogno di proteine, necessarie alla rapida produzione di uova. E’ stato dimostrato, infatti, che negli allevamenti le mantidi ben nutrite non si trasformano nelle assassine del proprio partner. Secondo un’altra ipotesi, invece, gli spasmi nervosi del maschio morente rendono più efficace l’accoppiamento.

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La voracità di questi insetti emerge fin dalla nascita: in caso di scarsità di cibo, le piccole mantidi non esitano a divorare i loro fratellini più piccoli!

Fortunatamente, per l’uomo sono innocue e prive di veleno. La femmina si riconosce per la presenza di 6 segmenti addominali, il maschio ne possiede 7 oppure 8, ma è dimensionalmente più piccolo.

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