Alla scoperta di… Michail Ivanovič Glinka

Michail Ivanovič Glinka (1804-1857) è stato il primo importante compositore russo. Proveniente dalla piccola nobiltà provinciale, iniziò ad avvicinarsi alla musica studiando pianoforte e violino, strumenti che ne esaltarono fin da subito il grande talento. La famiglia, resasi conto delle capacità del figlio, mandò il giovane Glinka a studiare a San Pietroburgo, dove, tra i vari maestri, ebbe anche John Field

A partire dal 1830 Glinka cominciò a viaggiare all’estero, prima in Italia, poi Austria e Germania: sono proprio questi viaggi a definire i primi elementi del suo stile. Era affascinato dall’Italia e, soprattutto, dal suo bel canto, in quanto lo riteneva l’emblema dello spirito italiano del tempo.

La formazione di compositore avviene in Germania, dove studia composizione, polifonia e strumentazione con i maestri Dehn e Jozsef Boehm. Dopo il periodo tedesco, Glinka torna in Russia dove riversa le sue conoscenze  europee nel panorama musicale russo. Sceglie come primo soggetto delle sue opere l’eroe nazionale russo Ivan Susanin. L’opera di cui è protagonista Ivan è anche il grande capolavoro del Maestro Glinka, ovvero Una Vita per lo Zar, che andò in scena per la prima volta al teatro imperiale di San Pietroburgo il 9 Dicembre 1836.

Lo stile del capolavoro di Glinka rispecchia a pieno tutti i caratteri della corrente romantica, caratteri che si accentuano anche nell’opera successiva, ovvero Ruslan e Ludmilla, ispirata ad un poema di Puškin. La corrente romantica entra in Russia proprio grazie a questo straordinario musicista, il quale ne abbracciò i caratteri durante la sua formazione europea, plasmando lo stile sul carattere politico e sociale della Russia ottocentesca. Ciò che si ottiene è, quindi, un romanticismo carico di nazionalismo che univa classicismo e folklore, in pieno accordo con la mentalità russa.

Di notevole pregio e importanza sono anche le cantate per pianoforte e voce ed una sonata per pianoforte e viola, molto singolare nella scelta della strumentazione, in quanto non è comune che i compositori dedichino dei loro lavori a questo strumento ad arco.