Loris Stival: le tappe salienti del caso, il processo a Mamma Veronica

Lorys Stival: le tappe salienti del caso, il processo a Mamma Veronica
Lorys Stival: le tappe salienti del caso, il processo a Mamma Veronica

Il caso di omicidio del piccolo Lorys Stival (8 anni al momento della morte) è uno di quelli che più ha scosso l’Italia in questi ultimi anni. L’omicidio a sangue freddo di un bambino innocente incapace di difendersi data la sua tenera età, è del resto una delle cose più aberranti e meschine che la mente dell’essere umano possa compiere. Andiamo a ripercorrere brevemente quanto accaduto da quel lontano Novembre 2014 fino ai tempi più recenti.

Loris Stival: la scomparsa e il (triste) ritrovamento

Era il 29 Novembre 2014. Veronica Panarello (29 anni) denunciò la sparizione del figlioletto Lorys avvenuta da Santa Croce Camerina (Ragusa). La donna raccontò di averlo accompagnato a scuola e di non averlo trovato all’uscita.

Presso un canalone del Mulino Vecchio, intorno alle ore 17 del giorno stesso, venne rinvenuto il cadavere del piccolo. Il primo Dicembre 2014 l’autopsia rivelò che la morte era avvenuta tramite strangolamento, con l’ausilio di fascette elettriche.

Veronica sottoposta a fermo

L’8 Dicembre 2014, Veronica Panarello, mamma di Lorys, venne sottoposta a fermo, con le accuse di omicidio ed occultamento di cadavere. La donna si proclamò innocente, affermando di avere accompagnato il figlio a scuola il giorno della scomparsa. Quattro giorni dopo, il Gip convalidò il fermo, con custodia in carcere.

Il cambiamento di versione

Ad un anno dalla morte del piccolo Lorys Stival, Veronica Panarello cambiò versione, affermando di aver effettivamente accompagnato il figlio a scuola, ma di non ricordarsi poi cosa accadde realmente. Il 3 Dicembre 2015, Francesco Villardita, legale della Panarello, ottenne la richiesta di procedere a giudizio tramite il rito abbreviato. Davide Stival, marito di Veronica e padre del piccolo Lorys, si costituì parte civile assieme al padre Andrea ed alla madre Pinuccia Aprile.

Andrea e Veronica amanti?

Nuovo cambio di versione di Veronica Panarello, avvenuto nel Febbraio 2016. La donna ammise di essere stata amante del suocero Andrea Stival, chiamando quest’ultimo in correità. La donna affermò che l’assassino materiale di Lorys sarebbe stato proprio Andrea, poiché il bambino avrebbe scoperto la relazione tra i due. L’uomo venne in seguito indagato per omicidio in concorso.

La condanna a 30 anni

Il 7 Ottobre 2016, Veronica Panarello venne condannata a 30 anni di carcere in primo grado. Le accuse sono le seguenti: omicidio e occultamento di cadavere. La Corte rimandò gli atti al PM, al fine di procedere per calunnia dopo le pesantissime accuse della Panarello nei confronti del suocero Andrea, totalmente estraneo alla faccenda.

Il processo in Corte d’Assise d’Appello

Il 6 Luglio 2017 si procedette con la prima udienza del processo nei confronti di Veronica Panarello presso la Corte di Assise d’Appello a Catania. La difesa chiese per l’imputata un confronto con Andrea Stival ed una nuova perizia psichiatrica. La richiesta riguardo la riapertura del dibattimento venne in seguito rifiutata dalla Corte d’Assise d’appello il 3 Ottobre di quell’anno.

La conferma della condanna

Il 5 Luglio di quest’anno, la Corte d’Assise d’Appello di Catania ha confermato in secondo grado la condanna a 30 anni di Veronica Panarello, le accuse sono sempre le stesse: omicidio del piccolo Lorys e conseguente occultamento di cadavere. Una storia terribile che purtroppo ha un epilogo a dir poco vergognoso, poiché si va ad offendere la memoria di un povero bambino.

Rubata la stele marmorea 

Franco Panarello non sa darsi pace per lo scempio ai danni del monumento in ricordo del nipotino Lorys Stival. Per la precisione, una mano ignota ha staccato e rubato la stele marmorea eretta nel punto in cui il 29 Novembre 2014 venne rinvenuto il corpo senza vita del bambino, in località Mulino Vecchio. Sulla stele era riportata un’immagine del bimbo sorridente, vestito col grembiulino di scuola. Accanto all’immagine di Loris era stata incisa la seguente frase:

‘Colui che vive dentro di noi non muore mai’