Funghi killer, un’intera famiglia intossicata: tre vittime

Fungo velenoso

Funghi tossici: un’intera famiglia intossicata. Tutta la vicenda è cominciata lo scorso 7 settembre a Rocca di Papa, comune dei Castelli Romani, dove i sei componenti sono rimasti avvelenati dopo aver consumato funghi.

Funghi velenosi: morte tre persone

In particolare nelle settimane scorse erano già deceduti Giancarlo Dantini di 78 anni e Giuseppina Borriello di 70 anni. Tutti e sei i familiari sono finiti in ospedale per avvelenamento da Amanita Falloide, il fungo più velenoso che si trova nei boschi italiani. Purtroppo in questi giorni è deceduta anche Tiziana  Dantini, 46 anni, terza vittima della famiglia avvelenata dai funghi.

Per la 46enne, come per i suoi genitori, non c’è stato nulla da fare. Stando a quanto si apprende, ricoverata al Policlinico Agostino Gemelli, nei giorni scorso è stata sottoposta anche a un trapianto di fegato, che tuttavia non è riuscito a salvarla dalle conseguenze dell’avvelenamento, che si sono rivelate fatali. Per fortuna risulta invece fuori pericolo la figlia di 16 anni, che invece era stata ricoverata al’ospedale Bambino Gesù.

Amanita Falloide: un fungo tossico mortale

Ottobre si sa, è un mese molto gradito dagli amanti nei funghi, che ne vanno alla ricerca nei boschi. Tuttavia alcune specie risultano velenose, per cui non vanno assolutamente colte. In particolare l‘Amanita falloidea è il fungo più tossico esistente in Italia. I primi sintomi di avvelenamento si manifestano circa dopo 6 fino a 40 ore dall’ingestione.

Purtroppo in questo breve lasso lasso di tempo sia il fegato che i reni ne risultano già intossicati, per cui quando il soggetto avvelenato dal fungo arriva in ospedale le sue condizioni di salute sono già molto compromesse. Generalmente la sindrome falloidea che comporta una epatite acuta (infiammazione del fegato), si manifesta con attacchi di vomito e diarrea.

Funghi velenosi: come difendersi

L’ospedale pediatrico, dopo quanto accaduto alla famiglia di Rocca di Papa, ha diffuso un decalogo per evitare che possano ripetersi casi del genere.

  1. Non raccogliere i funghi se non si è in possesso di un tesserino autorizzativo.
  2. Tutti i funghi raccolti vanno sottoposti agli Ispettorati Micologici delle ASL, che si trovano in tutto il territorio nazionale.
  3. Per la raccolta vanno utilizzati i cestini e non le buste di plastica.
  4. I funghi non vanno raccolti lungo le strade o nei pressi di luoghi che potrebbero essere contaminati da inquinanti o da pesticidi (industrie e campi agricoli).
  5. Non risulta vero che i funghi che crescono sugli alberi non sono tossici.
  6. I funghi vanno consumati in quantità moderate.
  7. Vanno cotti senza coperchio in modo da far evaporare le tossine termolabili.
  8. Nei funghi sott’olio bisogna prestare attenzione alla conservazione perché c’è li pericolo che possa svilupparsi la tossina botuinica.
  9. I funghi non vanno somministrati ai bambini in età prescolare, in quanto non riuscirebbero a digerirli.
  10. I funghi non vanno ingeriti in  gravidanza.