Primo vaccino anti-cancro a Napoli: parte la sperimentazione

Tumori nuove cure

Primo vaccino-anti cancro sperimentato a Napoli presso l’Istituto dei tumori Pascale. Ad un uomo di 80anni affetto da tumore al fegato è stato somministrato il vaccino terapeutico anti-cancro Hepavac. Lo scopo di questo trattamento è di contrastare le recidive al fegato.

Vaccino anti-cancro a Napoli: il progetto

In questo senso così ha spiegato Luigi Buonaguro, responsabile della Struttura dipartimentale di Immunoregolazione dei tumori del Pascale e coordinatore di Hepavac:

“Hepavac è un progetto europeo che noi coordiniamo dal 2013 e ora siamo arrivati finalmente alla sperimentazione clinica”

Poi prosegue:

“Abbiamo arruolato 50 pazienti in 6 Paesi Ue e solo 5 sono arrivati al momento fatidico della vaccinazione vera e propria. Il primo è stato ad Anversa e ha già completato il ciclo di 9 infusioni endovenose in 4 mesi. Mentre altri 4 sono in Italia e il paziente campano ha cominciato al Pascale il ciclo venerdì scorso. Ha 80 anni ed è affetto da epatocarcinoma primario”

Vaccino Hepavac: come funziona

Il paziente ottantenne a cui è stato iniettato questo speciale vaccino è affetto da un epatocarcinoma, un tumore al fegato. In questo tipo di tumore vi sono degli antigeni dell’epatrocarcinoma, ovvero delle proteine presenti esclusivamente sulle cellule tumorali. Questi antigeni sono espressi esclusivamente dalle cellule tumorali del fegato, in quanto non si trovano nelle celule sane di questo organo, nè in altri. In questo senso Buonaguro spiega che:

“il nostro obiettivo è di arrivare a vaccinare tra i 20 e i 40 pazienti, ma come è noto non tutti i candidati arrivano poi alla fase finale vera e propria. Quindi continuiamo ad arruolare persone ogni giorno. La sperimentazione andrà avanti per tutto il 2019 e solo alla fine tireremo le somme, quando i pazienti saranno nel ‘follow-up’. Dobbiamo valutare gli effetti collaterali, fino ad oggi minimi, e la risposta immunitaria dell’organismo”

In effetti l’obiettivo del vaccino è di ritardare la comparsa del tumore o nella ipotesi più ottimistica, addirittura di non farlo più tornare.