Gianni Morandi dal successo la crisi: il cantante confessa il suo dramma

Morandi

Gianni Morandi nasconde dietro il suo grande sorriso il dolore di alcuni momenti. Il cantante a Verissimo ha raccontato il suo periodo buio

In una recente intervista a Verissimo, programma televisivo di Canale 5 condotto dall’ex valletta Silvia Toffanin, moglie di Pier Silvio Berlusconi, il cantante Gianni Morandi si è lasciato andare e commosso ha parlato della sua lunga carriera:

Gli inizi di una lunga carriera

Gianni Morandi si è raccontato senza filtri a Verissimo. Il cantante ha tracciato la sua carriera dagli esordi fino ai giorni nostri:

“Era il 1962, avevo 17 anni e avevo debuttato con i musicarelli. Cantando In ginocchio da te, per un film, lavorai con Laura, che aveva già lavorato accanto a Bobby Solo e poi divenne la mia prima moglie. All’epoca non avevo neanche 20 anni”

Il cantante inoltre aggiunge dei dettagli interessanti relativi ai suoi primi lavori:

«Il mio primo, grande successo fu Andavo a cento all’ora e, ancora ragazzo, mi dilettavo con la corsa ed il calcio. Ho sempre vissuto tutto come un gioco, perché mio padre mi aveva fatto lavorare da ragazzino ed è stato come non avere un’adolescenza. Lui mi diceva che sarebbe finita presto, ed infatti è quello che era sembrato ad un certo punto».

Un periodo buio: ‘dalle stelle alle stalle’

Il cantante con malinconia ricorda un momento difficile per la sua carriera in cui non vedeva più nessuna via di uscita. Morandi stava lentamente sparendo dalla scena della musica italiana:

“La società e l’Italia stavano cambiando: io ero ancora giovane, ma eravamo passati dalla felicità del boom economico al terrore degli anni di piombo, attraverso il ’68. Ad avere successo, in quel periodo, era la canzone di protesta, in Italia si ascoltavano soprattutto i cantautori impegnati ed il rock classico».

Gianni Morandi, grazie alla sua determinazione, è riuscito a superare questo momento buio e si è rimesso in gioco:

«Mi sono salvato studiando musica al conservatorio di Santa Cecilia. Inizia al contrabbasso perché c’era poca richiesta, imparai così a leggere le note, a comprendere la musica. Per entrare al conservatorio io, che avevo la quinta elementare, avevo dovuto sostenere l’esame di terza media. Mi ritrovai, poco più che trentenne, a contatto con diversi adolescenti che all’inizio mi guardavano in modo strano».

Successivamente la rinascita grazie a Mogol:

«Mogol mi ripropose di cantare, dopo quella crisi capii di essere molto più forte».