Parkinson: chi non ha l’appendice corre meno rischi di sviluppare questa patologia

Cervello tumore bambino

Morbo di Parkinson: La rimozione dell’appendice diminuisce in maniera significativa il rischio di sviluppare questa patologia neuro-degenerativa. Lo studio, coordinato dal Van Andel Research Institute (Vari) svedese, ha visto la collaborazione di diversi gruppi di ricerca svedesi, americani e canadesi.

Appendice e morbo di Parkinson: un curioso possibile legame

I ricercatori hanno preso in esame le informazioni provenienti da due database. Nello specifico lo studio ha dimostrato che la diminuzione del rischio va dal 19 al 25%. Inoltre vale solo per chi ha subito la rimozione dell’appendice in giovane età, perché se l’intervento viene eseguito più avanti negli anni non incide sul rischio.

L’appendicectomia invece non ha alcun ruolo nel caso in cui il Parkinson si sviluppi a causa dell’ereditarietà per la presenza di una componente genetica. I ricercatori hanno scoperto che nell’appendice si trova una gran quantità di una proteina chiamata alfa-sinucleina. Nei pazienti malati di Parkinson vi è proprio un accumulo di questa proteina nel cervello, che insieme ad altri fattori, potrebbe essere causa della malattia.

Questa proteina anomala potrebbe arrivare al cervello risalendo dall’intestino grazie al nervo vago. Viviane Labrie, primo autore della ricerca, così commenta i risultati dello studio, che è stato pubblicato su Science Translational Medicine:

“i nostri risultati puntano l’attenzione SULL’APPENDICE come luogo di origine del Parkinson e aprono la strada per studiare nuove strategie di trattamento della malattia. Si è sempre pensato che l’appendice fosse qualcosa di insignificante, ma ora si sta dimostrando che gioca un ruolo importante nel nostro sistema immunitario, che influenza la composizione del microbiota intestinale e, ora, appunto, nella genesi del Parkinson”.

Il morbo di Parkinson è una patologia neuro-degenerativa complessa, in quanto entrano in gioco una pluralità di fattori, sia genetici che ambientali, che concorrono in maniera significativa  all’insorgere della malattia.