Filippo Roma è una delle Iene più famosa del programma di Italia Uno. Purtroppo, chi fa un lavoro di indagine e inchiesta ha dei rischi. Ecco cosa è successo
La scorsa settimana ‘Le Iene’ ha mandato in onda alcuni servizi di Filippo Roma in cui si denunciava il lavoro nero nell’azienda di famiglia del ministro dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali: Luigi di Maio.
Le minacce all’inviato delle iene Filippo Roma
In una recente intervista ai microfoni ‘Un giorno da Pecora’ su Rai Radio 1, l’inviato del programma di canale 5 Filippo Roma ha dichiarato che dopo la messa in onda dei suoi servizi è stato minacciato su internet.
Secondo quanto affermato da Filippo Roma molti sono state le minacce arrivare tramite i social come:
“Se ti incontro per strada ti ammazzo”.
Il vicepremier Di Maio
Filippo Roma ai microfoni di Rai Radio1 ha poi commentato l’intervista al vicepremier Luigi Di Maio e in particolare la sua reazione quando ha scoperto la notizia della denuncia di alcuni operai del lavoro nero nell’azienda di famiglia.
La ‘iena’ ha infatti dichiarato:
«Mi è parso deluso dal papà, nell’intervista è emersa questa cosa del padre e del figlio che non si parlavano, uno storia che affonda le radici in un passato molto lontano e profondo».
Filippo Roma ha ribadito dopo i servizi ha ricevuto una serie di minacce tramite i social:
«Sui social i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle mi hanno sfondato, riempiendomi di insulti di ogni tipo: da servo di Berlusconi e Renzi, a “se ti incontro per strada ti ammazzo” o “ti riempio di botte”».
La redazione de ‘Le Iene’ su Twitter ha scritto un messaggio di solidarietà nei confronti del giornalista:
“Tutta la nostra solidarietà a Filippo Roma, minacciato di morte dopo l’inchiesta con Marco Occhipinti sul caso Di Maio. Qualcuno abituato all’idea di zittire in qualsiasi modo chi fa il suo lavoro di dare notizie e informazione?”.
La redazione poi aggiunge:
“Il clima è grave e non parliamo solo del rischio terribile che si passi dalle parole ai fatti. C’è troppa gente che vuole zittire in ogni maniera chi fa il proprio lavoro di raccontare notizie”.