Karkadè: un alleato contro l’ipertensione.

Il Karkadè, noto anche come tè dell’Abissinia, o tè degli italiani, per il largo impiego che se ne fece in Italia durante il periodo della colonizzazione abissina (ne veniva favorito il consumo durante il periodo fascista, a discapito del disprezzato tè inglese, perchè prodotto, appunto, in Abissinia), è una bevanda preparata con i petali essiccati dei fiori di Hibiscus sabdariffa. L’infuso che si ottiene è estremamente simile al classico tè, ma dal sapore più acidulo e dal colore molto intenso.

Se ne fa largo uso in Egitto, grazie alle proprietà stringenti di questo fiore e poiché è un valido alleato contro la sete e la disidratazione. In Italia viene assunto e preparato come il classico tè, consumato zuccherato e aromatizzato al succo di limone. In altri Paesi viene invece utilizzato come tisana con l’aggiunta di altri aromi, quali malva o rosa canina.

Questo infuso ha numerose proprietà nutrizionali: stimola, infatti, il metabolismo aiutando l’organismo a bruciare i grassi in eccesso, ha azione digestiva e diuretica e aiuta a ridurre il livello di colesterolo cattivo nel sangue. Secondo uno studio, inoltre, il karkadè avrebbe proprietà anti-ipertensive pari a quelle degli ACE, i farmaci contro i disturbi cardiaci. I ricercatori della Tuft University di Boston hanno condotto uno studio su un campione di 65 pazienti di età differenti e hanno analizzato come l’assunzione regolare  di karkadè (tre tazze al giorno per sei settimane) avesse influenza proprio sui livelli di ipertesione. I dati sono stati strabilianti: è stata riscontrato un calo della pressione sistolica dal 7% al 13%.

Le proprietà del karkadè appaiono quindi importantissime, soprattutto tenendo conto che è stato calcolato che la diminuzione della pressione sistolica è associata alla diminuzione del rischio di mortalità per ictus dell`8% e per patologie coronariche del 5%.

Questa tisana, inoltre, non ha seri effetti collaterali riscontrati, ma solamente un blando potere lassativo, si consiglia, infatti, di non abusarne: 2 tazze al giorno sono sufficienti. Attenzione in caso di bassi valori pressori (per le proprietà precedentemente descritte) e cautela in gravidanza e allattamento.

Con i fiori dell’Ibiscus si possono realizzare tantissimi infusi diversi, associando le sue caratteristiche a quelle di altre erbe, oppure aromatizzandolo con frutti rossi, mela, arancia ecc.

Un modo molto semplice di gustarlo è quello di realizzare un infuso estivo, aggiungendo alle foglie di karkadè delle foglioline di menta fresca e all’infuso del succo di limone appena spremuto.

Otterremo così una bevanda molto agrumata, ideale da gustare fresca, con qualche cubetto di ghiaccio.