Desirèe Mariottini: ancora vergine prima della violenza

Desirèe Mariottini: ancora vergine prima della violenza
Desirèe Mariottini: ancora vergine prima della violenza

Desirèe Mariottini (16 anni al momento della morte) poteva essere ancora viva se avesse avuto il giusto aiuto da parte di qualcuno. Una ragazzina a cui sono state strappate sia la vita che la verginità. Desirèe viveva a Cisterna di Latina, presso il quartiere San Lorenzo.

E’ stata uccisa lo scorso 17 Ottobre a Roma da esseri senza scrupoli dediti all’attività dello spaccio di droga. Secondo i risultati dell’autopsia, la giovanissima era ancora illibata al momento dello stupro di massa. Una supposizione già effettuata dal medico legale che per primo aveva esaminato il cadavere.

Desirèe Mariottini: le cause della morte

Secondo l’autopsia effettuata sul corpo di Desirèe Mariottini, questa sarebbe morta a causa di una crisi cardiocircolatoria. La rottura imeneale riscontrata è stata considerata ‘recentissima’. La ragazzina è stata prima sedata con potenti psicofarmaci per poi essere violentata continuamente. Infine, dopo essere stata ‘usata’ dai suoi carnefici, la 16enne è stata lasciata da sola al suo triste destino.

Nessuno ha mosso un dito per aiutarla. Desirèe Mariottini è deceduta presso uno squallido edificio covo di malintenzionati in via dei Lucani, sita in Roma centro. Tuttavia emerge un’altra scioccante ipotesi sulla tragedia di Desirèe: la ragazza sarebbe stata stuprata anche dopo la morte! Una violenza senza fine degenerata (forse) in una perversa aberrazione.

Nessuna pietà per la povera ragazza

Chi era presente durante l’agonia di Desirèe Mariottini non si è fatto scrupoli ad inveire sulla povera ragazzina resa indifesa con la forza. Della morte della 16enne sono accusati al momento quattro immigrati clandestini, che da sempre frequentavano la fatiscente struttura dove è stato consumato lo squallido delitto. Tutti e quattro i balordi erano noti spacciatori di droga. Stiamo parlando di Mamadou Gara (27 anni), Chima Alinno (46), Brian Minteh (43) e Yusif Salia (32).

Se Gara e Salia si trovano al momento in carcere per omicidio volontario, su Minteh e Alinno è decaduta l’accusa di violenza di gruppo, pur essendo ancora indagati. Una cosa è tuttavia sicura: Desirée non si era mai concessa in precedenza ai suoi aguzzini, nemmeno per avere in cambio della droga.