Secondo alcune ricerche storico-archeologiche degli ultimi anni, pare che la tomba del conte Dracula (vero nome Vlad Tepes III, principe di Valacchia) si troverebbe in Italia, per la precisione nel centro storico di Napoli.
I precitati studi si stanno concentrando all’interno del Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova. Le prove si troverebbero nel simbolismo alchemico ed esoterico caratterizzante la tomba della famiglia Ferillo risalente al quindicesimo secolo. Il tumolo è presente nel Chiostro minore di S. Giacomo della Marca.
Alcuni elementi rinvenuti presso la precitata tomba dei Ferillo condurrebbero alla figura di Dracula. A dare adito a tale ipotesi sono precisamente delle iscrizioni parietali con alcuni codici cifrati. Gli studi per tentare di decifrarli sono ancora in corso di svolgimento. Tutto ciò, al di là della figura di Vlad, offre ulteriore fascino a questo suggestivo luogo ricco d’arte.
L’ingegner Claudio Falcucci è uno dei massimi esperti europei di diagnostica d’arte. Costui ha iniziato a studiare una misteriosa iscrizione presente nella Cappella Turbolo presso Santa Maria La Nova. Giuseppe Reale, presidente dell’associazione Oltre il Chiostro onlus, ha dichiarato riguardo le ricerche del Falcucci:
‘Un tempo questa iscrizione criptata potrebbe essere stata collocata accanto alla tomba della famiglia Ferillo, ipotizzata come quella del conte Dracula, poiché tutte le tombe attualmente nel chiostro erano in precedenza all’interno della Chiesa’.
Reale ha aggiunto che comprendere l’epoca esatta della costruzione del tumulo aiuterà non poco a precisare questo affascinante enigma storico riguardante il conte Dracula. Dopotutto, sembra che le indagini stiano dando i primi frutti.
Come leggiamo da un articolo di Today risalente allo scorso Novembre, si credeva in un primo momento che il testo dell’iscrizione fosse una traduzione dal greco. Dopo ulteriori ricerche si è scoperto che il testo dell’epigrafe è stato scritto con un idioma al momento indecifrabile.
L’unico nome che si è riuscito a riconoscere è proprio quello di Vlad, ripetuto più volte all’interno dell’epigrafe. L’ingegner Falcucci ha cercato di datare l’iscrizione, considerando il fatto che alcune lettere siano state ridipinte varie volte nel corso del tempo. Falcucci ha affermato:
‘L’idea originale è che questi interventi fossero stati realizzati all’inizio del 1900. Lo svolgimento di analisi basate sull’uso di radiazioni ultraviolette e riprese all’infrarosso ha invece rivelato che questi rimaneggiamenti siano iniziati molto prima e che la datazione dell’iscrizione potrebbe risalire anche al XVI secolo’
Un’epoca questa coerente con quella del presunto soggiorno a Napoli di Dracula e dei suoi ultimi giorni di vita. Le ricerche proseguono.
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