Il numero delle persone colpite dalla sindrome influenzale risulta in crescita nel nostro paese. Si tratta di un aumento costante, sebbene più graduale rispetto alla scorsa stagione.
Influenza, casi in aumento: dati Influnet
Stando ai dati Influnet relativi alla sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali, il livello di incidenza dell’influenza in Italia è pari a 3,7 casi per 1000 assistiti. In particolare risultano più vulnerabili al virus influenzale i bambini al di sotto dei cinque anni di età, in cui l’incidenza è pari a 11,1 casi per 1000 assistiti. Sulla base di questi dati, si può quindi stimare per la fascia pediatrica una intensità media dell’influenza, stabilita nella soglia pari a 12,89 casi per 1000 assistiti. Le regioni maggiormente colpite risultano la Provincia autonoma di Trento, l’Umbria, l’Abruzzo e la Sicilia.
Influenza: cosa dicono gli esperti
Così spiega Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss:
“Al momento, anche se siamo entrati nella fase epidemica, l’andamento dei casi è più a rilento rispetto alla scorsa stagione, pur rilevandosi un loro aumento. I virus influenzali che stanno circolando maggiormente sono l’AH3N2, che colpisce maggiormente gli anziani, e l’AH1N1, virus che è è stato responsabile della pandemia influenzale del 2009. Ma il fatto che l’aumento dei casi proceda più a rilento può dipendere da vari fattori, come la suscettibilità della popolazione o la mutazione dei virus”.
Riguardo invece al picco di casi, se negli ultimi due anni si è registrato in anticipo già a gennaio, quest’anno invece Rezza rileva che:
“arriverà probabilmente tra fine gennaio e inizio febbraio. Cruciali saranno però le prossime settimane con la riapertura delle scuole”.