Meningite, Federico muore a 15 anni: il dolore della mamma

Federico è morto ad appena 15 anni a causa di una meningite batterica. Ricoverato in terapia intensiva al Policlinico Umberto I di Roma, è deceduto lunedì. Ma andiamo a ripercorrere la sua storia che purtroppo si è conclusa con un epilogo tragico.

Il ragazzo che frequentava l’istituto alberghiero Vespucci, domenica sera è uscito con gli amici per andare in pizzeria, con cui ha passato, come in tante altre occasioni, una serata spensierata. Poi è tornato a casa. Intorno alle 5:30 però ha svegliato la mamma perché non si sentiva bene. Il ragazzo aveva la febbre molto alta. Così ha raccontato il genitore, in una intervista rilasciata a Il Messaggero, quei drammatici momenti:

“Ho pensato che fosse l’influenza e per questo gli ho dato degli antipiretici poi però la febbre non passava, intorno all’ora si pranzo ha iniziato a coprirsi di macchie e con il papà abbiamo deciso di portarlo in ospedale, eravamo spaventati e così invece di aspettare l’ambulanza, lo abbiamo portato noi”

Riguardo alle vaccinazioni, la mamma ha detto che Federico era stato vaccinato per il meningococco di tipo B. Inoltre precisa che non aveva pensato agli altri tipi di vaccinazioni consigliate, tuttavia si augura che:

“Adesso che era adolescente non ci avevamo pensato agli altri tipi di vaccinazioni consigliate ma sulla base degli esami che verranno fuori, spero che la sua morte non sia vana, che i genitori seguano i consigli dei medici anche sulle vaccinazioni non obbligatorie”

In effetti per i nati nel 2003, la vaccinazione per la meningite veniva soltanto consigliata ma non era obbligatoria. Venerdì sera Federico avrebbe compiuto 16 anni. I genitori per il compleanno gli stavano organizzando una festa.

Federico, la mamma racconta: un ragazzo con tante passioni

La madre lo descrive come un ragazzo dolcissimo e divertente. Racconta che Federico frequentava la società atletica Talenti per la ginnastica artistica. Inoltre aveva voluto tatuarsi sulla schiena un disegno stilizzato di un atleta sugli anelli. Il ragazzo era iscritto all’istituto alberghiero:

“perché voleva lavorare nei ristoranti, in sala, e magari diventarne direttore. Sono sicura che ci sarebbe riuscito”.