Napoli, influenza suina: bimbo ricoverato al Cotugno

Un caso di influenza suina a Napoli. In queste ore un bambino risulta ricoverato presso l’ospedale Cotugno, specializzato per il trattamento delle malattie infettive. I sintomi lamentati dal bambino, febbre alta e problemi respiratori, sarebbero riconducibili proprio all’influenza suina.

Influenza suina: un caso a Napoli

Il bambino frequenta la scuola elementare Don Milani a Caivano, in provincia di Napoli. Sia nei confronti degli studenti che del personale della scuola elementare sono state poste in essere le procedure di profilassi.

Nella giornata di oggi lunedì 21 gennaio 2019 le lezioni sono sospese. La decisione è stata presa dalla dirigente scolastica per consentire la realizzazione di interventi di pulizia straordinaria e approfondita. Sempre nella nota diffusa dalla dirigente scolastica, si precisa che si tratta di un caso isolato, pertanto non si può parlare di allarme.

Influenza suina: cos’è

L’influenza suina, come suggerisce il nome, è una patologia trasmessa da un virus che infetta principalmente i suini, ma occasionalmente può infettare anche l’uomo. Si tratta di una classica influenza che ha origine negli animali. Nell’uomo può provocare delle complicazioni respiratorie, che se non trattate per tempo, possono avere conseguenze anche fatali. L’influenza suina è causata dall’influenza virus A tipica dei maiali.

L’influenza suina è stata descritta per la prima volta nel 1918 quando causò una grave pandemia. Nel 2009 il ceppo H1N1, in Messico, causò ben 60 morti. Il contagio avviene sia con l’esposizione a maiali infetti, sia mediante contatto con persone infette. Le modalità di contagio pertanto risultano simili alla comune influenza.

Anche i sintomi sono molto simili all’influenza e comprendono febbre, mal di testa, mal di gola, dolori articolari e muscolari, perdita dell’appetito, sonnolenza. Le persone sane guariscono in poco tempo. Chi presenta invece un sistema immunitario depresso può andare invece incontro a delle complicazioni: polmoniti, laringiti, bronchiti e tachicardia. Il vaccino previene l’infezione. Esistono anche alcuni farmaci antivirali, il cui utilizzo però va valutato caso per caso.