Al Bano denunciato dagli organizzatori di Miss Italia? Arriva la sentenza del Tribunale di Roma

Arriva la sentenza definitiva

Lo scorso agosto 2018 nella Tenuta di Al Bano Carrisi a Cellino San Marco, si era svolto il concorso di bellezza ‘Futura Miss Italia’, organizzato dall’Accademia della Moda Maria Antonietta S.r.l. Una manifestazione che aveva creato una serie di polemiche intorno al cantautore salentino.

Addirittura quest’ultimo aveva dichiarato che non era a conoscenza di questa kermesse. A distanza di sei mesi il Tribunale di Roma, con ordinanza del 28 gennaio 2019, si è pronunciato sancendo l’illegittimità. A riportare la notizia ci ha pensato lo storico
concorso ‘Miss Italia’ di Patrizia Mirigliani che sin da subito ha rivendicato la titolarità esclusiva del suo marchio.

La sentenza del Tribunale di Roma per la manifestazione che si è svolta nella tenuta di Al Bano

A quanto pare il Tribunale capitolino ha detto che questa kermesse di bellezza si è mostrata in concorrenza sleale con il più noto concorso di bellezza Miss Italia organizzato dalle società di Patrizia Mirigliani. Quest’ultima è stata assistita dagli avvocati Pieremilio Sammarco e Vincenzo Annibale Larocca che hanno dichiarato che è stata proibita l’organizzazione del concorso ‘Futura Miss Italia‘.

Tutto questo sulla base dell’identità delle attività e dell’uso non autorizzato del marchio Miss Italia, vietando anche l’utilizzo del nome a dominio www.futuramissitalia.com. In più, è stata data pure una penale di ben 300 euro per ogni giorno di ritardo
nell’esecuzione del provvedimento.

Le dichiarazioni di Patrizia Mirigliani alla sentenza del Tribunale di Roma

Dopo la sentenza sulla kermesse svoltasi nella tenuta di Al Bano, l’organizzatrice di Miss Italia Patrizia Mirigliani ha affermato di essere molto soddisfatta della decisione del Tribunale romano che dopo mesi ha concluso il contenzioso giudiziario. La donna ha dichiarato questo:

“Contrasteremo sempre con fermezza e decisione il fenomeno della clonazione del nostro concorso Miss Italia e ciò a tutela dei nostri sacrifici e per la giusta tutela delle ragazze”.