Allerta in Italia: cozze dalla Spagna contaminate da salmonella

Cozze contaminate allerta

Cozze spagnole contaminate da salmonella. E’ questo il nuovo allarme alimentare che proviene dal Rasff, il sistema di allerta rapido dell’Unione Europea, che ha pubblicato un avviso sul propro portale. Ma andiamo a considerare nello specifico cosa c’è da sapere riguardo a questa nuova allerta alimentare.

Cozze spagnole e contaminazione da salmonella

Si tratta nello specifico di cozze refrigerate importate dalla Spagna, ma confezionate nel nostro paese. E’ stata proprio l’Italia a mettere sull’avviso le autorità sanitarie delgli altri paesi europei circa la presenza dei mitili contaminati dalla salmonella.

Purtroppo il Rasff non può venire a conoscenza di quali sono i lotti contaminati, in quanto si tratta di un prodotto che interessa non solo la grande distribuzione ma anche le pescherie e i mercati. Pertanto sempre il Rasff invita i consumatori alla massima cautela in quanto alcune ricette e piatti tipici prevedono che le cozze vadano consumate crude.

Va tenuto conto che le cozze sono organismi filtratori, ovvero sono in grado di filtrare tutto ciò che è contenuto nelle acque in cui vivono. Pertanto in caso di mari inquinati possono essere contaminate dai batteri. Solo la cottura può quindi mettre al riparo da brutte sorprese.

Salmonella: come si trasmette

In caso di infezioni derivanti da alimenti, la salmonella è il batterio che si riscontra con maggiore frequenza. La salmonellosi si trasmette attraverso l’ingestione di cibi contaminati da questo agente microbico. In natura ne esistono più di 200 sierotipi, tuttavia quelli che si riscontrano più frequentemente nell’uomo e negli animali sono soltanto due: S. enteritidis e S. typhimurium.

In particolare le forme non tifoidee causano infezioni al tratto gastro-intestinale. Questa tossinfezione alimentare può essere trasmessa dagli animali e dai loro derivati, ad esempio dal latte non pastorizzato o da uova e carne consumati crudi. I sintomi nella maggior parte dei casi si manifestano entro 6-72 ore dal contagio con vomito, diarrea, nausea e dolori all’addome. L’infezione di solito non richiede interventi medici specifici.