Ermal Meta: “Il mio preferito a Sanremo non era Mahmood, ma…”

Mahmood

La musica non conosce nè bandiere nè nazionalità. Trionfatore all’Ariston con Fabrizio Moro nella passata edizione, il cantautore di origini albanesi Ermal Meta manda un messaggio a tutti coloro che non accettano Mahmood come vincitore del Festival di Sanremo 2019.

Mahmood: il “peccato” originale

Oltre ai meccanismi della votazione, c’è anche chi ne critica le origini, milanesi, ma con papà egiziano. Durante la conferenza stampa post Festival, il 27enne ha detto di sentirsi italiano al 100% e non vuole finire coinvolto nel tema immigrazione.

Perché, in fondo, dietro alla storia ci sono i politici, che insistono sul punto per ragioni ben note. Come risaputo Mahmood non è il primo vincitore italiano di origini straniere, ma solo quest’anno si sta dando peso alla questione. Una polemica che infastidisce Ermal Meta, premiato col primo posto nella passata rassegna grazie al brano Non mi avete fatto niente.

Onore al vincitore

Su Twitter, un canale che spesso utilizza per esprimere la propria opinione su determinati argomenti, Ermal Meta pubblica un commento caustico riguardo alle polemiche. In primo battuta, sottolinea che la musica vada messo in primo piano.

A chiunque dica che la vittoria di Mahmood sia di natura politica, invita a non buttare “m***a” su una cosa bella. La musica non ha passaporti, ma se proprio ci tengono a “controllare” quello di Alessandro è italiano. E anche se non lo fosse, chiude con un eloquente “sti*****”. Prima di mettersi alla tastiera, ha ritwittato un post del giornalista Andrea Conti, che ricorda appunto come non ci sia nulla di nuovo e insolito, riferendosi alla scorsa kermesse.

Quindi, il cantante ha voluto chiarire il senso delle sue parole. Per coloro che potessero fraintender, non intende dire che ha vinto la canzone migliore perché non esiste. È una questione di gusti e la sua preferenza risulta già note. Ma è giusto rendere onore al vincitore Mahmood perché vincere non è una colpa.