Di Maio giudica Sanremo e Tommaso Paradiso lo bastona

Nella querelle sorta dopo il Festival di Sanremo 2019 entra a gamba tesa anche Tommaso Paradiso, il frontman dei Thegiornalisti, una tra le brand più popolari sulla scena italiana.

A scaturire la reazione un precedente commento del Vicepremier che su Facebook aveva esternato il proprio pensiero sulla necessità di mettere mano sul regolamento della kermesse, con tanto di critiche a un giornalista specifico (Beppe Severgnini) e all’intera sala stampa, rea di aver ribaltato il verdetto finale.

Di Maio critica il Festival di Sanremo 2019

Più che sui brani preferiti da ciascuno – fa notare Luigi Di Maio su Facebook – c’è un acceso dibattito sul trionfatore. Questo poiché la giuria, formata da critici musicali del ‘calibro’ di Beppe Severgnini e la stampa nel complesso hanno ribaltato totalmente il televoto. Anziché premiare il preferito dei votanti da casa, si è imposta la giuria, composta prevalentemente da giornalisti e radical chic.

Ovvero le persone che sono più distante dal sentimento popolare e lo hanno riprovato al Festival di Sanremo 2019. Quindi, Luigi Di Maio si sofferma pure sulla discrepanza in queste settimane tra “élite” e “popolo”, innescando una reazione in coloro che rimarcavano come il voto andasse ponderato anche in base a chi ascolta e guarda musica tutto l’anno.

Paradiso asfalta il Vicepremier

Tra gli oppositori c’è, appunto, Tommaso Paradiso, una delle voci più note nel panorama musicale italiano degli ultimi anni, che per rispondere ricorre all’ironia, entro certi limiti. Ha pregato qualsiasi divinità di dirgli che è un sogno, un metamondo parallelo in cui vivono per errori evidenti.

Forse – si domanda – è un girone dantesco o l’apocalisse? Prega quindi gli esseri superiori di inviare un segno, perché non può essere reale, né tantomeno razionale: spostano gli “stramaledetti c***i” in Italia sul Festival di Sanremo. Tommso Paradiso si chiede poi se è veramente ciò che merita il Paese e in tal caso di punirli e lasciarli andare.