Nuovo biomateriale, per protesi antiossidanti.

La scienza medica fa’ sempre nuove scoperte. L’ultima riguarda un nuovo materiale completamente biodegradabile che contiene vitamine antiossidanti. In questo modo si ha una protesi che non viene attaccata dal sistema di difesa evitando quindi una risposta anomala da parte dell’organismo. Questa risposta nel peggiore dei casi, potrebbe pregiudicare la funzione della protesi stessa.

I vecchi materiali

Il professor Guillermo Ameer spiega che si avrebbe sempre una risposta infiammatoria coi comuni materiali plastici usati, che porta all’ossidazione. Il docente d’ingegneria biomedica presso la Facoltà di Ingegneria e Scienze Applicate alla Northwestern e di chirurgia alla Feinberg School of Medicine spiega inoltre che a seguito di queste ossidazioni si può arrivare alla modifica di  proteine naturali, cellule e lipidi, inducendo un funzionamento anomalo di tutto il sistema – corpo.

Professor Guillermo Ameer
Professor Guillermo Ameer

Tutto ciò è deleterio per il nostro fisico e questo genere di stress ossidativo è particolarmente tossico e può certamente contribuire alla comparsa di malattie infiammatorie croniche. Per prevenire questi effetti Ameer ed il suo team hanno sviluppato un materiale biodegradabile che è anche un antiossidante.

Il nuovo biomateriale

Questo materiale viene utilizzato per creare elastomeri liquidi che poi diventano gel. Esso viene usato per costruire dispositivi che siano compatibili con cellule e tessuti e quindi anti rigetto. «La plastica può essere auto-ossidante, creando radicali liberi come parte del proprio processo di degradazione. Per impiantare dispositivi realizzati dalla plastica, il processo di ossidazione può danneggiare le cellule circostanti e creare una cascata che porta a infiammazione cronica. I nostri materiali possono ridurre in modo significativo la risposta infiammatoria che di solito ravvisiamo».

Il team di ricerca ha creato un biomateriale fatto di poliestere e acido citrico, incorporando della vitamina C migliore di precedenti esperimenti perché totalmente biodegradabile ed innoquo. La ricerca è stata pubblicata su Biomaterials, parlando di vari utilizzi del materiale. Dagli innesti vascolari che portano ad un minor presenza di materiale cicatriziale, ad una versione termoreversibile del materiale che può accelerare la guarigione delle ulcere diabetiche.

Nuovi sviluppi

Il prossimo passo secondo il professor Ameer, è quello di servirsi di questo biomateriale, per creare delle fondamenta solide per l’ingegneria dei tessuti, avendo in questo modo dispositivi medici più sicuri. Si promuoverebbe la guarigione, avendo interventi di medicina rigenerativa salvaguardando le cellule da danni genetici o virali il tutto in modo economico. Il professor Ameer conclude infatti dicendo «L’acido citrico è accessibile e si trova in quasi tutto ciò con cui entriamo in contatto su base giornaliera: alimenti e bevande, prodotti per la pelle e capelli, farmaci eccetera. E’ una materia prima comune, poco costosa da usare, e il nostro sistema è in grado di stabilizzare la vitamina C, un antiossidante di cui siamo tutti a conoscenza».