Al Bano Carrisi minaccia nazionale per l’Ucraina: la rabbia del cantante

Al Bano Carrisi

Al Bano Carrisi minaccia alla sicurezza nazionale. Nessuna “bufala: in Ucraina il cantante di Cellino San Marco è finito nella black-list per le rinomate simpatie filo-russe, che certamente hanno influito sulla decisione del Ministero della Cultura di Kiev, che – stando alle richieste del Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionali, dei servizi di sicurezza, e del Consiglio della Tv e Radio Nazionali – ha messo Карріззі Альбано (Albano, appunto) in una lista di 147 persone considerate pericolo pubblico.

Al Bano Carrisi: pericolo pubblico per l’Ucraina

Il signor Carrisi si trova precisamente nella posizione 48 della black list, che già durante lo scorso anno aveva iscritto un altro artista italiano, ovvero Michele Placido (presente al numero 103). Esattamente come per Al Bano, anche il celebre regista e attore venne inserito per questioni politiche, legate ai commenti positivi espressi per il Presidente Russo Vladimir Putin.

Per quanto riguarda Al Bano Carrisi, insieme a Romina Power è diventato popolare in Unione Sovietica a cavallo degli anni Ottanta e Novanta, si sono esibiti più volte in Russia. E pubblicamente Al Bano ha da sempre ammesso la propria ammirazione per Putin, incontrato almeno in tre occasioni. Nel 2014, concluso un concerto proprio a Mosca, aveva criticato le sanzioni elevate alla Russia per il ruolo nella crisi ucraina, ritenendole inutili e dannose.

Le simpatie per Vladimir Putin

Come ammesso da Al Bano Carrisi al Corriere del gennaio 2018, sostiene Putin da parecchio tempo ormai. Lo considera un grande: ha un senso religioso della vita e al contempo il pugno di ferro. Non ci vede niente di sbagliato. In prossimità delle festività natalizie è stato l’unico cantante straniero ad esibirsi nella festa per i 100 anni del Kgb alla sua presenza. A quanto pare, tali simpatie sarebbero diventato una minaccia alla sicurezza nazionale dell’Ucraina.

Al Bano pretende spiegazioni

Un provvedimento che Al Bano Carrisi non si spiega perché ha sempre accuratamente evitato di spendere parole negative contro l’Ucraina, come apprezzamenti. Pertanto, giudica inammissibile – riporta l’Agi – che proprio lui, in prima fila per la pace, venga trattato come un terrorista. Non ha mai detenuto armi, nemmeno quelle mentali. Ciò considerato contatterà immediatamente l’ambasciatore e quindi il ministero della Cultura ucraina. Vuole spiegazioni sul perché il suo nome compaia nella lista.

Inizialmente quando l’ha sentito pensava si trattasse di uno scherzo o uno scambio di persona. Quindi, precisa di essersi esibito anche per altri premier e pure per Giovanni Paolo II. Si schiera per la pace, non per la guerra, ed ha anche visitato l’Ucraina tre o quattro anni fa. Può capire che le sue canzoni non siano più gradite, ma finire confinato nella black list è eccessivo, conclude Al Bano Carrisi.