Niccolò Bettarini: scarcerato l’uomo che lo accoltellò, ecco perchè

Niccolò Bettarini

Esce di carcere Davide Caddeo, il 30enne condannato a 9 anni, per aver aggredito, insieme ad altri tre giovani, Niccolò Bettarini la scorsa estate. Come dispone il gip Guido Salvini, su istanza degli avvocati Robert Ranieli e Antonella Bisogno, l’uomo, a causa della sua difficile vita, passa ai domiciliari; ma con “l’obbligo” di frequentare un centro di cura per tossicodipendenti e una comunità che lo farà lavorare. Anche se non definitiva, il gip evidenzia la funzione rieducativa della pena: Caddeo è tossicodipendente dall’adolescenza.

Niccolò Bettarini: passa ai domiciliari uno degli aggressori

Accusato di aver sferrato otto coltellate a Bettarini jr., Caddeo, che aveva parzialmente riconosciuto la propria responsabilità, era stato condannato lo scorso gennaio in abbreviato a una pena più alta degli altri tre imputati, coinvolti nell’episodio, arrestati per tentato omicidio.

Nell’ordinanza il gip Salvini evidenzia che, nonostante la consistenza della pena e i precedenti penali, vanno prese in considerazioni alcune osservazioni avanzate dalla difesa. Ovvero, la complicata vita familiare, con genitori dipendenti dall’eroina ed il padre a lungo detenuto. Un contesto che ha indotto il giovane a sviluppare una precoce dipendenza da sostanze stupefacenti e alla commissione di diversi reati.

Oltretutto, dalla reclusione il 30enne ha iniziato a seguire un programma terapeutico con colloqui medici, psicologici e socioeducativi, nonché costanti controlli tossicologici. E pure un percorso di giustizia riparativa che si concretizzerebbe in un contatto con lo stesso Niccolò Bettarini.

La sentenza del giudice

Inoltre, don Claudio Burgio, presidente della Comunità educativa Kairos, il 13 febbraio si è reso disponibile ad accogliere immediatamente Caddeo. Potrà lavorare nell’ambito della cucina e della manutenzione della Comunità. Ecco quindi che la pena si tramuta in arresti domiciliari a casa della fidanzata ma con l’obbligo di frequentare i due centri per curarsi e lavorare. Che potranno favorire il suo reinserimento e l’uscita dalla tossicodipendenza. Ogni tre mesi Caddeo, tramite i suoi legali, dovrà attestare la frequenza nelle due strutture al giudice e, se non seguirà gli obblighi, i domiciliari verranno revocati.

L’aggressione a Niccolò Bettarini

Sono entrambi stati scarcerati gli altri giovani accusati e condannati per tentato omicidio il 18 gennaio scorso Alessandro Ferzoco, precedentemente punito con 5 anni e 6 mesi, e Albano Jakej, pari 6 anni e 6 mesi, mentre Andi Arapi, l’unico incensurato, che immediatamente dopo il verdetto aveva ottenuto i domiciliari, è però tornato in carcere per aver provato a scappare in Albania.

I fatti incriminati risalgono al luglio 2018 fuori dalla discoteca Old fashion di Milano: Niccolò Bettarini, intervenuto per difendere un amico, era stato ferito all’addome e alle braccia. Gli agenti avevano dunque chiamato i soccorsi che avevano trasportato il 19enne all’ospedale in codice rosso.