Madrid – La paura del caso Ebola sembra non voler abbandonare il palcoscenico spagnolo. Dopo il contagio dell’infermiera Maria Teresa Romero, alla quale, questa mattina è stato soppresso anche il cane (nonostante le opposizioni degli animalisti), sembrano esserci altri contagi, non ancora definitivamente accertati. Il virus Ebola, in Spagna, ha portato al ricovero di altre sei persone.
Anche in questo caso si tratta del personale medico; infatti, gli ultimi tre ricoverati nell’ospedale Carlos III di Madrid sono due medici e un’infermiera che erano stati a contatto con la paziente contagiata. La situazione è senza dubbio allarmante, anche se un portavoce dell’ospedale ha dichiarato: “Ci sono sintomi sospetti e abbiamo fatto un test, ma non abbiamo ancora i risultati” – e prosegue: “Si calcola che siano una cinquantina le persone entrate in contatto con l’ammalata e il religioso morto il 25 settembre”. Da più parti si ergono voci in merito ad una poca attività di prevenzione del virus Ebola da parte dei governi.
Gravi carenze di controllo: le tute del personale sono troppo corte
Juan Manuel Parra Ramirez, il medico del pronto soccorso dell’ospedale di Alcorcon che ha assistito l’infermiera Teresa Romero, ha denunciato «gravi carenze nel protocollo di sicurezza» e di mezzi per far fronte all’emergenza. Trattasi del medico che è stato 16 ore a contatto con l’infermiera colpita e denuncia la mancanza di informazione e il ritardo con il quale l’ammalata è stata trasferita in isolamento all’ospedale Carlo III – “Ho saputo dalla stampa, e non dall’ospedale, che il risultato dei test effettuati sull’infermiera erano positivi all’Ebola, ed davanti al suo peggioramento ho richiesto il trasferimento a mezzogiorno di lunedì, ma non è avvenuto prima della mezzanotte”. Per cui il medico ha dovuto indossare «in almeno 12 occasioni la tuta di sicurezza», le cui maniche – spiega – «mi sono andate corte dal primo momento». Ramirez, attualmente, è ricoverato in isolamento presso l’ospedale Carlo III, per sua volontà. Non ci sono sintomi, ma preferisce essere monitorato e tener sotto controllo una situazione difficile da gestire.