Ipertensione, giovani italiani soggetti a rischio: troppa tecnologia!

Dal 9 all’11 ottobre 2014 si è tenuto a Bologna il XXXI Congresso Nazionale della SIIA, la Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa. Durante la seconda giornata, secondo quanto riportato dall’Agi Salute, gli esperti hanno presentato un problema riguardante lo stato di salute dei giovani italiani, sempre più a rischio ipertensione.

Lungi dal trattarsi di una nuova patologia – non si tratta, cioè, di “ipertensione giovanile” –, il Presidente della SIIA, il professore Claudio Borghi, ha spiegato che “oggi questa condizione compare molto in anticipo, a volte cinque, dieci anni prima rispetto al passato, per effetto dei nuovi stili di vita e dello stress”. Tra le possibili cause vanno annoverate la sedentarietà, il consumo sempre più frequente di cibo spazzatura, i disturbi del sonno ed anche l’uso eccessivo di smartphone e computer, tanto da parlare di intossicazione tecnologica.

I giovani (ma non solo!) trascorrono ore ed ore davanti a smartphone e computer, in casa, comodamente seduti sul divano, il che si traduce in uno stile di vita sedentario e dunque poco salutare. L’uso eccessivo dei dispositivi elettronici, inoltre, può compromettere la qualità del sonno, provocando quei disturbi che sono a loro volta collegati all’ipertensione.

Da qui, lo studio iGame, guidato dal professore Massimo Volpe dell’Università La Sapienza di Roma. Lo studio si occuperà di quanto l’(ab)uso degli strumenti informatici possa effettivamente influire sul fenomeno. Saranno esaminati tra i 4mila ed i 6mila soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, sebbene il prof. Volpe si sia dichiarato preoccupato anche per i tredicenni, nei quali l’ipertensione potrebbe manifestarsi molto presto a causa dello stile di vita che conducono.

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