Lino Guanciale è uno tra gli attori più amati d’Italia e, allo stesso tempo, il più chiacchierato e criticato del momento. Dopo l’intervista telefonica rilasciata alla trasmissione radiofonica Capital Newsroom, il web è andato in escandescenze. Il motivo?
Intervistato da Ernesto Assante e Antonio Lovante a Capital Newsroom, Lino Guanciale ha fatto una dichiarazione che è stata fraintesa dai suoi follower. Ha dichiarato che tra il solito avvocato e il solito medico, preferisce di gran lunga il Commissario Ricciardi perché è ha una certa originalità. Queste parole lasciano intendere la sua voglia di chiudere con le fiction a cui ha preso parte. Per tale motivo, molti gli hanno puntato il dito contro.
Lino Guanciale ha voluto fare chiarezza scrivendo un post sul suo profilo Twitter. Ha precisato che non ha mai sputato nel piatto in cui ha mangiato e che tutt’ora mangia ancora. Ha dichiarato di aver usato il termine solito avvocato e solito medico solo per fare ironia. Si è scusato con coloro che hanno letto nelle sue parole un accento dispregiativo nei confronti dei personaggi fittizi.
L’attore ha puntualizzato che il suo solito era riferito al fatto che i ruoli più frequenti nelle serie televisive sono gli avvocati e i medici. Ha evidenziato che il termine solito va inteso come sinonimo di frequente o tipico, non come sinonimo di noioso o scarsamente interessante. Ha aggiunto che non si sogna nemmeno di esprimersi in modo dispregiativo nei confronti dei ruoli interpretati finora.
Anche perché l’attore è consapevole che grazie ai personaggi soliti se ha avuto la fortuna di sbancare nel mondo televisivo. Ha concluso che il primo ad aver amato seriamente i suoi lavori e i suoi personaggi è stato lui stesso.
Durante l’intervista alla trasmissione radiofonica Capital Newsroom, Lino Guanciale ha descritto il suo nuovo personaggio che presto vedremo in tv. Ha dichiarato che il Commissario Ricciardi è un eroe nel periodo del fascismo, è uno specialista che finge una calma piatta. Ha spiegato che il suo personaggio ha un dono o una maledizione che gli fa vedere l’ultimo pensiero dei morti.
L’attore avezzanese ha ammesso che per incarnare al meglio Ricciardi, ha ascoltato per mesi la musica napoletana degli anni ’30. Ha spiegato che gli autori della nuova serie televisiva hanno scelto Taranto Vecchia per raffigurare al meglio la Napoli del 1930:
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