La Spia – A Most Wanted Man, un ultimo applauso per Philip Seymour Hoffman

Uscirà il 30 ottobre e sarà uno dei film più attesi, un evento, al Festival di Roma, il nuovo film di Anton Corbijn, ispirato al romanzo Yssa il buono (A most wanted man) (2008) di John le Carré, scrittore britannico ed ex agente segreto del Secret Intelligence Service. La Spia – A Most Wanted Man, porta sul grande schermo l’ultima apparizione di Philip Seymour Hoffman.

Dopo Synecdoche, New York e prima di Hunger Games – Il canto della rivolta, Philip Seymour Hoffman torna, solo per poche ore, per regalarci, ancora una volta, quell’ultima volta, la sua grandezza.

Il film si presenta, infatti, come l’ultima pellicola nella quale l’attore ha recitato prima di quel fatidico momento, quel giorno che ricorderemo a lungo, in cui ci ha lasciati così prematuramente durante il febbraio scorso.

Già presente nelle sale statunitensi dal 30 luglio, la pellicola è stata presentata al Sundance Film Festival a gennaio, poco prima della scomparsa di Hoffman.

Definito strepitoso dal The Wall Street Journal, questo thriller racconta la storia racconta del boxer Melik Oktay e di sua madre, entrambi residenti turchi-musulmani ad Amburgo. I due, senza saperlo, hanno innescato una catena di eventi che coinvolgono le agenzie di intelligence di tre paesi.

Tra Amburgo e Berlino si sviluppa una storia ad alta tensione. Il capo di un’unità segreta di spionaggio tedesca anti-terrorismo, interpretato dallo stesso Hoffman, un’avvocatessa, Rachel Mc Adams, un agente della CIA, Robin Wright, promettono la visione di grande film.

Lo stesso Hoffman, durante il Sundance Film Festival, aveva affermato:

“Questo film riguarda molti temi, compreso, ovviamente, come i paesi si confrontano col terrorismo. “Ma è anche su un uomo che continua a fare la stessa cosa e ottenere lo stesso risultato. Ti arriva la sensazione che non può smettere. Si sente davvero che sta cercando di fare la cosa giusta, e in realtà credo che sia così. Ma il resto del mondo non condivide il suo modo di occuparsi dei cattivi del pianeta”.

Lascia una dolce malinconia la presenza di Hoffman all’interno della pellicola. Per coloro che lo hanno amato nei suoi film, nelle sue grandi interpretazioni, quest’opera rappresenta l’ultima possibilità di vederlo ancora in scena, ancora in azione. Una possibilità che non avremo mai con un altro grande del cinema che ci ha lasciato troppo presto, Robin Williams.

Anton Corbijn aveva ricordato Hoffman, poco dopo la sua scomparsa, con queste poche parole. Ed è così che vi lasciamo in attesa di quello che si prospetta come un altro grande film, che vede come protagonista un uomo, un grande attore, che ci ha lasciati troppo presto.

“Non saprei da che parte iniziare quando penso a ciò che ci ha lasciato in eredità, che è immenso sia per portata che per profondità… Era il miglior caratterista che io riesca a immaginare. La sua forza consisteva in un’immersione totale nel ruolo e in una completa assenza di vanità. Al contempo odiava ciò che amava, che era la sua maledizione: si faceva a pezzi per le sue interpretazioni”.