Qual è la differenza tra uno scherzo e una cattiveria? Probabilmente ognuno di noi risponderebbe che la seconda è operata con l’intenzione precisa di procurare un danno ad un’altra persona, mentre il primo è frutto di un innocente tentativo di divertirsi. Vero, senza dubbio. Ma si può parlare ancora di scherzo quando episodi come quello del ragazzo in sovrappeso di Napoli gonfiato da un compressore si ripetono? I ragazzi, cosiddetti “bulli” , che celano le proprie azioni sotto l’innocente termine di “scherzo” , davvero non sono cattivi? Non sta di certo a noi giudicare, anche se il dubbio si impadronisce forte della nostra coscienza. Ieri mattina in una scuola di Cantalupa, nei pressi di Pinerolo (TO) un ragazzo è finito con urgenza in ospedale per la perforazione del retto a causa di uno “scherzo”. Durante una lezione di educazione fisica i ragazzi stavano facendo un esercizio chiamato “squat”, che prevede il piegamento sulle ginocchia trattenendo un bilanciere con le braccia. Durante l’esecuzione del movimento da parte di un alunno, un compagno burlone ha posizionato un bastone da palestra in corrispondenza del fondo schiena del primo, il quale si è conficcato l’oggetto con tutta la forza impiegata nell’esercizio. Immediatamente trasportato all’ospedale Edoardo Agnelli, il ragazzo ha subito una delicata operazione chirurgica, che gli ha salvato la vita, ma che probabilmente non lo tutelerà da gravi danni permanenti. Nonostante l’autore del gesto abbia parlato di scherzo, quindi di un atto non volontariamente lesivo, l’ospedale ha segnalato l’accaduto immediatamente alla Procura dei Minori di Torino.
Questo episodio ci porta certo alla mente la tragedia subita dal coetaneo di Napoli solo pochi giorni prima e altri fenomeni in cui il bullismo la fa da padrone, ma ci invita anche a riflettere sul valore che gli adolescenti di oggi danno alla vita. E alle parole: mai più “scherzi” del genere.