Intervista all’autrice Marialuisa Moro, parliamo di noir, che cos’è e perché piace tanto

Salve lettori del giornale, si apre una nuova rubrica: L’Intervista che non ti aspetti. Questa sezione che avrà scadenza settimanale, presenterà autori esordienti e scrittori emergenti, ma anche voci autorevoli nel settore, che sono usciti fuori dall’anonimato e sono riusciti a pubblicare opere con editori importanti e oggi sono scrittori affermati.

Ci riserviamo anche la possibilità di intervistare editori che hanno investito nel settore a favore di giovani talentuosi, pubblicando autori sconosciuti, escludendo però le case editrici a pagamento; editori che accettano di pagare un manoscritto dietro lauto compenso.

Torniamo alla rubrica di oggi: L’intervista che non ti aspetti, vi propone un argomento che sono sicura desterà l’attenzione di molti lettori; comincio col chiedere: quanti di voi leggono noir? Lo conoscete? In che cosa è diverso dal giallo e poliziesco che siamo abituati a conoscere?

Sono dubbi spesso sottovalutati, eppure questo genere letterario come l’erotico negli ultimi anni, ha destato un vivo interesse; voi che cosa ne pensate? Se volete saperne di più, leggete l’intervista a un’autrice che ha all’attivo diverse pubblicazioni, ben quattordici ebook, molti dei quali dediti al noir: Marialuisa Moro.

Ho conosciuto quest’autrice quasi per caso lo scorso anno, ho acquistato un suo ebook quasi per caso e, sono rimasta colpita e affascinata, sia dal genere, che ammetto non stuzzicava molto la mia curiosità, ma anche per la penna con la quale l’autrice ha saputo colpirmi con la narrazione delle sue storie.

La rubrica “L’Intervista che non ti aspetti”, vuole scoprire questo genere letterario e chiedere alla Moro, il segreto del noir.

Conosciamola meglio.

D. Saluto e ringrazio subito Marialuisa Moro per aver accettato il nostro invito: parliamo subito di noir, che cos’è e cosa ti spinge a creare le tue storie?

Risposta

Grazie a te, Tiziana, dell’invito.

Sono affascinata dal lato oscuro dell’animo umano, quello che ciascuno di noi possiede come zona d’ombra e che può rimanere latente o manifestarsi più o meno violentemente per effetto di determinati stimoli esterni. Il nostro lato noir, appunto, quello che celiamo agli altri.

L’ispirazione viene sempre dalla vita reale; a volte arriva all’improvviso, come un clic, davanti ad una persona, in un luogo o in un ambiente. Questo è lo spunto iniziale, intorno al quale ricamo gli eventi e i vari personaggi, che spesso mi prendono la mano e mi conducono a un epilogo diverso da quello che in un primo tempo avevo immaginato.

 

Cover PRIGIONIERI DELL'ACQUAD.  Quando ti sei appassionata a questo genere letterario? Il primo esordio nel mondo dei libri arriva con “L’Età di mezzo” un romanzo che parla di famiglia, sentimenti, affronta le eventuali difficoltà che possono esserci tra genitori e figli; in seguito sei passata a romanzi come  “Dietro la Tela” o ancora “Prigionieri dell’acqua”  e per ultimo in ordine di uscita “Girotondo” e altri del genere noir; com’è avvenuto questo passaggio?

Risposta

Al primo, ispirato all’ambiente familiare, ha fatto seguito “Questione di soldi”, un intrico di amore, passione, interessi e cupidigia di denaro, condito con un pizzico di giallo. Con il terzo, “Storia di follia”, si è aperta la vena del noir. L’ispirazione è nata da un’esperienza per me nuova: la cremazione dei morti.

L’ambiente in cui si attendeva la consegna delle ceneri del defunto ed in particolare un personaggio addetto alle pratiche mi hanno colpita e da lì è nato lo spunto di questa storia. Da allora, esclusa qualche parentesi con “Vite sbagliate”, “L’uomo sulla panchina” e “Il quaderno”, mi sono data al noir, che trovo particolarmente confacente al mio carattere.

 

D. Che cosa pensi dell’editoria italiana? C’è stato un vero boom del selfpublishing (per chi ancora non lo conoscesse, s’intende l’autopubblicazione di un autore con apposite piattaforme on line) come te lo spieghi? Dobbiamo dire addio agli editori? Ti sei fatta un’opinione in merito?

Risposta

L’editoria italiana, intendendo le grosse case editrici, funzionano cosi: se non sei già qualcuno, o mandato da qualcuno, o parente, amico di qualcuno…. puoi crepare. Io stessa ho adottato il self publishing, in seguito ad esperienze negative con case editrici che, in cambio di cifre cospicue, promettevano tanto e non facevano niente. Tutti i miei ebook sono autopubblicati, tranne tre che ho pubblicato con la casa editrice Dante Alighieri, da cui attendo con ansia la scadenza del contratto per liberarmi, e uno con Lillibook edizioni.

É l’unica strada da seguire quando sei un autore sconosciuto, perché le grandi case editrici non investiranno mai su di te e penso, che sia un gran peccato che il self publishing non sia nato prima; io stessa avrei evitato di perdere tempo e denaro.

Addio agli editori? Non so. A volte capita che, vedendo le forti vendite on line di un autore autopubblicato, una grossa casa editrice si faccia avanti a proporre un contratto. Sarà poi disposta a fare una campagna promozionale o solo a mangiarsi le percentuali di vendita?

 

D. L’aspetto psicologico è un componente fondamentale nei tuoi libri. Vuoi parlarci di questa scelta e porci qualche esempio con qualche tuo libro?

Risposta

Sicuramente l’aspetto psicologico dei personaggi, insieme all’ambientazione di solito cupa e inquietante, è uno degli elementi fondamentali del noir, che si differenzia dal giallo, in cui un individuo, solitamente un poliziotto, risolve i casi usando la speculazione intellettuale, senza che vi siano obbligatoriamente suspense, violenza, ecc.

Nel noir può tranquillamente mancare la razionalizzazione finale con cattura del colpevole, essenziale invece in un giallo che si rispetti.

Naturalmente la distinzione tra i generi spesso non è così tassativa e si finisce per mescolare elementi dell’uno e dell’altro, aggiungendovi anche un po’ di ingrediente thriller, genere in cui la vicenda è permeata di tensione (la vita dei personaggi è messa in pericolo a causa di folli, killer, ecc.)

Quasi tutti i miei noir sono una mescolanza dei tre generi. Ad esempio, “Zoccoli assassini” è un esempio di giallo- noir. “Storia di follia”, molto psicologico, si basa sulle conseguenze di moralismi mal digeriti da una mente malata, “Le montagne stanno a guardare” narra la storia di un uomo tranquillo che, calato in una situazione di stress e pericolo, é costretto a commettere azioni che, come una tela di ragno, lo invischieranno gradualmente fino ad imprigionarlo in una situazione senza scampo; “Donne cattive muoiono” parla di madri che, usando il pretesto dell’amore, “uccidono” spiritualmente i loro figli, “Premonizione” è una storia di stalking selvaggio e crudele, “Prigionieri dell’acqua” dimostra come persone “nella norma”, cadute in una situazione di estremo pericolo, si trasformino in belve sanguinarie; “Girotondo” evidenzia le conseguenze nell’età adulta di un forte trauma infantile.

 

D. Pensi di cambiare genere con i tuoi prossimi lavori editoriali? Qualche progetto di cui vuoi anticipare qualcosa?

Risposta

Certo. Amo cimentarmi con generi diversi, come ho già fatto. Infatti ho scritto un racconto lungo ancora inedito che si potrebbe definire urban fantasy.

 

D. Questa rubrica vuole dare voce agli scrittori emergenti, molti lettori sono scettici nell’acquisto di un libro con un nome sconosciuto, che cosa senti di dire in merito a quest’argomento, hai mai acquistato un libro di un autore per te fino a quel momento sconosciuto? Se la risposta è sì, perché? Che cosa ti ha spinto a farlo?

Risposta

Sì, a volte mi è capitato. In quel caso, ciò che mi attira non è tanto la copertina, ma sono quelle poche righe di presentazione. Trovo che siano di estrema importanza; devono dire il minimo per lasciare al lettore il gusto della scoperta e con quel minimo saper accendere la curiosità e l’interesse. Non trovo giusto essere scettici nell’acquistare il libro di un autore sconosciuto; ci si nega la possibilità di fare delle gradite scoperte. Infine, se tutti ragionassero così, quando mai un autore diventerebbe conosciuto?

Spesso, a parte i libri in Inglese che acquisto per mantenermi in esercizio, scarico le opere dei colleghi autori che conosco tramite i social network.

 

Ringrazio l’autrice Marialuisa Moro per essere stata nostra ospite e aver accettato di scambiare quattro chiacchiere virtuali con noi della redazione di Kontrokultura.