Eduardo De Filippo, a trent’anni dalla scomparsa del grande maestro

A trent’anni dalla scomparsa di colui che resta tra i pochi grandi attori di teatro che non saranno mai dimenticati, Rai5 riporta sul piccolo schermo, per un intero mese, le più grandi opere portate sulla scena dal maestro Eduardo De Filippo.

Un appuntamento lungo un mese e che si protrarrà fino a maggio con una lunga restrospettiva.

Se ne andava il 31 Ottobre del 1984, a 84 anni, l’immenso Eduardo; ed è così che la Rai decide di ricordarlo, di ringraziarlo, per averci lasciato un tesoro di inestimabile valore. Le sue commedie, opere d’arte, dalle più note (partendo da Natale in casa Cupiello, fino ad arrivare a quelle rarità artistiche come Ditegli sempre di si e La paura numero uno) a quelle “meno conosciute”, accompagneranno e arricchiranno le nostre serate per un tempo che si racchiude nel suo stesso titolo: Un anno con Eduardo.

L’appuntamento con il maestro avrà inizio il 25 Ottobre con Padre cicogna, racconto sinfonico per quattro voci, con i versi di Eduardo e le musiche di Nicola Piovani, con cui si aprirà questo stupendo spettacolo di ringraziamento. Il poemetto, con protagonista il figlio Luca, racconta la vicenda dolorosa e umana di un prete che lascia i voti per amore di una donna. L’uomo, per scongiurare la terribile vendetta divina, promette al Signore di mettere al mondo tre figli maschi e di chiamarli come i tre magi: Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, così da omaggiare, a ogni nuovo Natale, la nascita del bambinello.

Sabato 1 Novembre, uno dei capolavori del grande attore, “Sabato, Domenica e Lunedì”, nella versione per il grande schermo con Toni Servillo diretto da Paolo Sorrentino. Sabato 8 Novembre un’opera indimenticabile, Filumena Marturano. La versione, mandata in onda dalla Rai, sarà quella realizzata dalla stessa rete nel 2010 con Massimo Ranieri e Mariangela Melato e con le musiche di un altro grande maestro, Ennio Morricone. Sabato 15 Novembre, un altro classico di Eduardo, Io, l’erede, portato quella sera sul piccolo schermo nell’edizione riscritta dallo stesso Eduardo in italiano. Sabato 22, questo ciclo sarà chiuso da un’opera che resta immensa e indimenticabile, Natale in casa Cupiello, nella speciale versione con Fausto Russo Alesi, uno degli attori italiani emergenti di maggiore successo che dà voce a tutti i personaggi dell’ironica e amara commedia, trasformandola in un monologo.

E così Sabato 25 e Lunedì 27 partono rispettivamente “L’eredità di Eduardo” ed “Eduardo in scena“. Il primo ciclo partirà con sei prime serate il sabato con i più grandi personaggi della scena teatrale alle prese con i testi di Eduardo.

Il secondo ciclo partirà, come sopra, il 27 ottobre. Saranno cinque gli appuntamenti con il maestro dell’arte teatrale napoletana. Ditegli sempre di si, Gli esami non finiscono mai, La paura numero uno (commedia in tre atti scritta da Eduardo nel 1950), Natale in casa Cupiello (lunedì 17 novembre, nella versione in bianco e nero con Regina Bianchi e, tra gli altri, Pietro De Vico, Enzo Cannavale), quindi ultimo appuntamento con sei atti unici di Eduardo che sono un’autentica rarità: “I morti non fanno paura”, scritto nel 1926; “Quei figuri di tanti anni fa”, del 1929;  “La chiave di casa”, scritto nel 1931 e poi ridotto per la televisione dallo stesso Eduardo; “Il dono di Natale”, scritto nel 1932 e basato sulla novella “The gift of the Magi” di O. Henry, pseudonimo di William Syndey Porter; “San Carlino”, del 1938; e “Amicizia”, scritto nel 1952 e contenuto nella raccolta “Cantata dei giorni dispari”.

Il 31 ottobre, anniversario della morte di De Filippo, Rai5 proporrà in prima serata il documento “Eduardo, la vita che continua” dove sarà mostrato l’impegno civile e politico del grande uomo per la sua Napoli, portato avanti non solo attraverso le proprie opere ma anche con una serie di iniziative come la difesa dei minori detenuti al Filangeri e a Nisida e il recupero del Teatro San Ferdinando. A seguire “Il racconto di Eduardo” dove l’uomo, l’attore, racconta se stesso, e realizzato da Felice Cappa e Andreina Di Porto.

La Rai ci riporterà indietro nel tempo, alla grandezza di un uomo che ha fatto del teatro la sua vita, che non ha mai lasciato Napoli. La sua anima aleggia tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli, vola sulle onde del mare, cammina per le strade di una città che non l’ha mai dimenticato e che, siamo sicuri, non lo farà mai.

A presto Eduardo.