Padre Pio da Pietrelcina, uno dei santi più amati e pregati in Italia. Sarà per la sua innumerevole quantità di miracoli avvenuti dopo la sua morte, per il suo essere vicino alle persone, soprattutto ai più umili, quando era in vita, il frate con le stimmate, proclamato santo da Giovanni Paolo II nel lontano 2002, gode di un altissimo numero di devoti n tutto il mondo, a 51 anni dalla sua morte avvenuta a San Giovanni Rotondo il 23 settembre 1968. Anche i politici nostrani hanno il loro santo protettore e Padre Pio (o San Pio) è la figura centrale della vita di uno dei massimi esponenti dell’oramai terminato governo gialloverde. Di chi stiamo parlando?
“Padre Pio è andato al governo?”
La storia di cui ci occupiamo oggi inizia nel 2018 nel corso di una puntata di Porta a Porta. Giuseppe Conte, intervistato da Bruno Vespa, aveva parlato in quell’occasione della sua grande devozione per Padre Pio da Pietrelcina. La prima domanda di Vespa era stata se il santo di Benevento fosse salito al Governo a questo punto. Un pacato e sorridente Conte aveva tuttavia risposto: “Non esageriamo”. In seguito, l’allora neopremier del governo gialloverde aveva raccontato degli insegnamenti ricevuti in giovane età in campo religioso, mostrando orgoglioso un santino di Padre Pio che porta sempre con sé.
I pellegrinaggi di Salvini e Di Maio
Quest’anno Matteo Salvini, oramai ex ministro degli interni, ha visitato Pietrelcina, città natale di Padre Pio. Lo stesso leader leghista aveva affermato in quell’occasione:
“Rendo omaggio ad un grande uomo che ho studiato, apprezzo, cui chiedo consiglio”
Anche Luigi Di Maio ha fatto la sua parte, recandosi presso le strutture fatte costruire da Padre Pio: l’Ospedale Casa Sollievo e della Sofferenza e Gli Angeli di Padre Pio. Se il primo è un noto ospedale conosciuto dai più, il secondo è un centro di riabilitazione coordinato dai frati minori cappuccini.
I pellegrinaggi dei due ex vicepremier risalgono alla primavera 2019, prima delle elezioni europee. Come leggiamo da un recente articolo di Stato Quotidiano, i capi del governo sovranista ritengono Padre Pio “un modello per i politici e la politica”. Tuttavia, l’autore dell’articolo, Paolo Cascavilla, fa notare come Tommaso Moro sia il vero patrono della politica, proclamato tale da Papa Wojtyla nel 2000.
Il racconto di Padre Fortunato Grottola
Intervistato dall’inviato di GrandHotel Francesco Dora, Padre Fortunato Grottola ha raccontato della sua esperienza accanto a Padre Pio. Grottola, guardiano del convento dei cappuccini di Pietrelcina, ha dichiarato:
“Ero un giovane seminarista ed ero un po’ scettico riguardo alle stimmate di Padre Pio. Allora gli presi una mano tra le mie e la strinsi forte”
A questo punto, Padre Pio emise un grido di dolore, urlando a squarciagola: “Uagliò, mi fai male!”. Solo in quel momento, l’allora giovanissimo Fortunato Grottola comprese che il mistero dei sigilli di Cristo sul corpo del frate era autentico.