Nuove rivelazioni sulla scomparsa di Ylenia Carrisi
Torniamo a parlare di una vicenda dolorosa e che a distanza di 26 anni non ha una risposta definitiva. Stiamo parlando della scomparsa di Ylenia Carrisi, la primogenita di Al Bano e Romina Power. Negli Stati Uniti circolano delle indiscrezioni sulle indagini ma i genitori della ragazza mantengono il massimo riserbo.
La figlia della storica coppia, nonostante si trascorso tutto questo tempo, potrebbe essere ancora in vita. Almeno questo è quanto afferma il detective della squadra omicidi del dipartimento di polizia del New Orleans, città dove nel 1994 è sparita la ragazza.
“Ylenia è viva. Abbiamo dei nuovi indizi su dove si possa trovare ma non possiamo fornire ulteriori dettagli, dato che l’indagine è ancora in corso”,
facendo intendere che il caso in questione sia stato riaperto. È giusto precisare che le indiscrezioni in questione, almeno per il momento, non hanno trovato nessun riscontro.
Dietro alla sua sparizione c’entra il racket messicano?
Ylenia Carrisi è stata vista in vita per l’ultima volta il 6 gennaio del 1994 dalla proprietaria di un hotel dove la giovane aveva lasciato lì tutti i suoi effetti personali. La figlia di Al Bano e Romina Power condivideva la camera col musicista Alexander Masakela che, non solo non ne denunciò la sparizione improvvisa, ma rimase in quello stabile fino al 14 gennaio: tentò di pagare il vitto con gli assegni turistici della Carrisi junior.
Poi alcuni personaggi dissero che Ylenia era stata drogata e addirittura venduta a un non ben identificato racket. E a quanto pare le nuove indagini stanno prendendo proprio questa strada. Secondo le dichiarazioni del detective della squadra omicidi di New Orleans Police Departement la famiglia della giovane che a oggi avrebbe 49 anni può continuare a sperare:
“Ylenia Carrisi è viva. Abbiamo nuovi indizi su dove si trovi ma non possiamo fornire ulteriori dettagli, visto che l’indagine è ancora in corso”.
La storica coppia per il momento non hanno fatto alcun commento su tale informazione, la loro reazione è quella dell’assoluto silenzio.