Striscia la Notizia mette nei guai Ignazio Moser: la dura accusa al fidanzato di Cecilia Rodriguez

Striscia la Notizia

Striscia la Notizia contro Ignazio Moser

Lunedì scorso è partita la 32esima stagione di Striscia la Notizia. Il tg satirico di Antonio Ricci è tornata a puntare il dito contro alcuni influencer considerati ‘furbetti’. In che senso? Personaggi dello spettacolo italiano e pseudo Vip, seguiti sui vari social network da migliaia di follower, dimenticano più volte di aggiungere l’hastag ‘adv’ agli scatti nei quali pubblicizzano qualsiasi tipo di prodotto di brand molto famosi.

Tra questi ci sono Ignazio Moser, ma anche Fabio Rovazzi, Martina Colombari, Aida Yespica e tanti altri ancora. A svelare l’arcano ci ha pensato Marco Casimani Calzolari, attraverso un servizio confezionato per Striscia.

Gli influencer furbetti

Per chi non lo sapesse, da qualche tempo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in collaborazione con il Codacons e Unione Nazionale dei Consumatori, hanno obbligato che i vari spot realizzati su IG, ma anche su altri social network, sia chiaramente visibile per i seguaci. Tale decisione è stata presa in modo da non far avanzare sempre di più la pubblicità occulta ed ingannevole.

Più delle volte, però, il seguente hashtag ‘Adv’, che sta per advertising ossia pubblicità in in lingua inglese, non viene inserito nelle foto. “Non vengono rispettate le regole”, ha ribadito Marco Casimani Calzolari, l’inviato del tg satirico Striscia la notizia, che si occupa di realizzare servizi che riguardano il mondo di internet.

La denuncia di Marco Casimani Calzolari per Striscia la Notizia

Nel servizio andato in onda ieri sera a Striscia la Notizia, il tg satirico condotto da Ezio Greggio e Michelle Hunziker, Marco Casimani Calzolari ha concluso così:

“Il problema è serio. Caro vip, caro influencer, se non specifichi che il tuo post è genuino, senza avere nulla in cambio, confondi le idee. Bisogna dirlo se induci a comprare qualcosa per cui sei pagato, soprattutto per i tanti giovani che ti seguono”.

Arriverà la replica da parte dei diretti interessati?