I guai per Donald Trump non finiscono mai. Dall’inizio della sua carica presidenziale alla Casa Bianca, il suo mandato è stato caratterizzato da numerose controversie e mal di pancia da parte di avversari, cittadini statunitensi e volti dello spettacolo. Ora è arrivata una nuova richiesta di impeachment, questa volta da parte dei Democratici. Una macchia che potrebbe avere conseguenze nefaste durante la nuova corsa alle presidenziali.
Come è facilmente intuibile, l’impeachment può essere foriero di limiti per l’uomo più potente del mondo, quale è Trump, al giorno d’oggi impegnato su vari fronti, tra cui una difficile gatta da pelare quale la guerra commerciale, e non solo, con la Repubblica Popolare Cinese.
L’inizio dell’impeachment nei confronti di Donald Trump potrebbe avere conseguenze negative anche nel corso dei trattati commerciali con la Cina? A chiederselo è anche Il Sussidiario, che in un suo recente articolo ha proposto tale problematica. A venirci incontro è il giornalista Francesco Sisci, sinologo attivo per anni come inviato a Pechino:
“Il processo di impeachment significa che Trump non potrà essere rieletto”
Francesco Sisci ha aggiunto come anche dopo le elezioni, Donald Trump potrebbe essere un “presidente zoppo”, oppure azzoppato nel corso di pochi mesi. Una situazione molto simile a quella di Richard Nixon durante il suo secondo mandato come presidente USA.
Come leggiamo sempre dal Sussidiario, Francesco Sisci spiega come, data la difficile situazione, un accordo ampio da raggiungere nelle prossime settimane o mesi da parte dei cinesi con Donald Trump potrebbe essere rinnegato da un’eventuale amministrazione democratica o, in alternativa, essere motivo di polemiche e controversie tra i due partiti negli USA. Il sinologo Sisci ha precisato:
“In tal caso, se non si raggiunge un accordo di un qualche significato sul commercio, si mette un gran punto interrogativo sul futuro prossimo delle relazioni bilaterali e sul commercio mondiale”
A rispondere in maniera generosa ed esaustiva a tale domanda è un articolo della testata Open. Come leggiamo da qui, esso non è altri che un chiarimento. Infatti, spesso si fa l’errore di intendere l’impeachment come una rimozione del presidente dalla propria carica. La procedura si riferisce solamente alla Camera (per la precisione, la camera bassa del Congresso) che in tale frangente deve rendere note le accuse nei confronti del capo di stato.
Negli USA, la procedura è legalmente riconosciuta dalla Costituzione degli Stati Uniti D’America, specificando come la Camera dei Rappresentanti goda del potere esclusivo di impeachment, mentre il Senato ha il potere esclusivo di “provare i procedimenti di impeachment”.
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