Fabrizio Moro: “Ecco perché sono sbocciato tardi. Il problema di Ultimo”

Fabrizio Moro

Fabrizio Moro: il successo in tarda età e il ruolo di “fratello maggiore” con Ultimo

Fabrizio Moro ospite nella terza puntata di Verissimo in onda su Canale 5 sabato 28 settembre. Nello studio, racconta a Silvia Toffanin la sua carriera, ripercorrendone gli alti e i bassi. Il suo primo produttore lo aveva portato, 23enne, a Sanremo e gli sembrava di essere arrivato chissà dove.

Ha sempre tenuto i piedi per terra, tuttavia, si era molto esaltato. Quando ha constatato che le cose non sono andate come sperato, sono cambiate. Il Festival è andato male e pure il disco, dunque gli hanno rescisso il contratto.

Oggi come allora, Fabrizio Moro ha degli obiettivi dinnanzi a sé. Il punto di svolta risale nel 2007. Al festival della canzone italiana venne incoronato vincitore per la categoria giovani col brano “Pensa”. Nonostante il risultato ottenuto, non tutto è proseguito così. È morto e risorto tante volte. Il mestiere del cantante – spiega – è complicato perché in un periodo fai tutto, poi magari dopo due anni non ti vuole più nessuno. Se manca la solidità mentale è impossibile gestire tutto.

La “pericolosità” del successo

Nel corso dell’intervista, Fabrizio Moro sottolinea la “pericolosità” del successo che, se sopraggiunge all’improvviso da giovane, può far perdere il contatto con la realtà. Il successo nel caso suo è venuto tardi probabilmente perché – ipotizzato – prima non era pronto. Quand’era più giovane non aveva ben allineate le priorità nella vita. Ora può, invece, goderselo con la consapevolezza di un 44enne. Teme sempre di cadere, per questo rimane in piedi.

Fabrizio Moro e il successo pazzesco dell’amico Ultimo

Proprio ricollegandosi al discorso, Silvia Toffanin chiede a Fabrizio quale sia il loro legame. E lui definisce pazzesca la storia dell’amico, un po’ sono felice e un po’ soffro per lui”. Gestire tale successo a 23 anni come lui è complicato, in questo momento sta vivendo oltre ogni immaginazione, perché mai lo avrebbe immaginato. Lui è un ragazzo umile e ottenere tale fama in due anni – aggiunge Fabrizio Moropuò rivelarsi destabilizzante.

Il suo compito consiste nel comportarsi come farebbe un fratello maggiore, mantenerlo in equilibrio perché è complicato stare tranquillo. Due anni fa Ultimo lui gli portò una chiavetta usb in un suo concerto per fargli sentire dei suoi pezzi e, riconosciuto del potenziale, gli chiese se potesse aprire i suoi concerti. Era un suo fan ed era contentissimo. Ora è Moro che va ai concerti suoi.