Alessandro Haber ai microfoni di Rai Radio 2 nel corso della trasmissione I Lunatici, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, racconta il nuovo format Maledetti Amici Miei, in onda ogni giovedì sulla seconda rete della televisione pubblica. Papaleo, Rubini e Veronesi sono amici fraterni nella vita vera e, pur non essendo avvezzo ai meccanismi televisivi, Alessandro Haber è sicuro che ne verrà fuori un bel prodotto.
Ci crede anche grazie al “direttore d’orchestra” Veronesi: li conosce, li sferza, li provoca. L’attore confessa il disagio provato durante le battute iniziali perché niente lo proteggeva, mentre al cinema o al teatro il personaggio interpretato è uno scudo. È come se il pubblico li spiasse dal buco della serratura.
In Maledetti Amici Miei raccontano cose forti: “alcune faranno sicuramente discutere”. Durante la seconda puntata Alessandro Haber terrà un monologo di cui certamente si parlerà.
Può anticipare che coinvolgerà le mamme, nient’altro. Reduce dall’interpretazione ne Il signor Diavolo, ultima fatica di Pupi Avati, l’artista bolognese si dice molto felice della nuova avventura, crede parecchio nell’amicizia, i tre con cui sale assieme sul palco sono amici che vede sporadicamente per gli impegni tra teatro e cinema, dunque questa è pure un’occasione per ritrovarsi. Gli piace molto stare in loro compagnia ed anche essere preso in giro perché l’amicizia è anche questo.
Decretato miglior attore protagonista ai Nastri d’argento 1995 per La vera vita di Antonio H., Haber è legato da un bellissimo rapporto al regista Giovanni Veronesi, scritturato nel suo ultimo film Moschettieri del re – La penultima missione. E del rapporto ne ha parlato quest’ultimo in una lunga intervista a Vanity Fair. Allora Haber provò subito un moto d’invidia per Veronesi, che aveva quindici anni in meno, presto trasformato in amicizia genuina.
Da allora non si sono più separati, Alessandro Haber è una delle poche persone che vorrebbe vedere anche se ha 40 di febbre. Quando si conobbero Haber beveva e forse consumava ancora droghe, un aspetto esaminato nello spettacolo. Del resto ha una certa età e ormai sopporta qualunque cosa.
Tra di loro è il più vicino alla morte e non perde occasione per farglielo notare. Al pubblico mostreranno addirittura un trailer del suo funerale, in cui non ne parlano mai come artista, ma sempre come uomo, persona generosa, padre irreprensibile, custode della casa.
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