Alessandro Haber: Regalo di Natale gli ha cambiato la vita
Esistono passioni più sentite di altre, così sentite da fare godere… letteralmente. Intervenuto durante il format I Lunatici, in onda su Rai Radio 2 dalla mezzanotte e mezza alle sei del mattino con Roberto Arduini e Roberto Di Ciancio conduttori, Alessandro Haber parla senza filtri in prossimità del debutto in Maledetti Amici Miei. Qualcosa che l’artista bolognese farà e che ha fatto raramente è cantare. E non perché la cosa gli spiaccia, anzi lo fa godere.
“Mi fa venire veramente un’erezione”
Gli piacerebbe partecipare a Sanremo, sarebbe fantastico. Peccato che – aggiunge – rischierebbe di vincere. Seriamente, si considera un interprete, non un cantante.
Disoccupato e depresso
Nel corso del programma radiofonico, Alessandro Haber si racconta a cuore aperto. Tra le pellicole per cui viene maggiormente ricordato c’è Regalo di Natale, un’opera che lo aiutò anche a guarire dalla depressione. È stata la sua prima pellicola importante, da co-protagonista. Aveva già superato la soglia degli ‘anta’ e veniva da 22 anni di gavetta.
Dietro a quel film c’è tutta una storia. Il regista Pupi Avanti continuava a ripetergli che era bravissimo ma non lo chiamava mai. Trent’anni fa, in una giornata piovigginosa, aveva toccato il fondo: non lavorava, stava male, si sentiva depresso, era in procinto di rompere con la sua compagna dell’epoca. Si trovava a Roma, in Via Cola di Rienzo.
All’improvviso scelse di fare visita a Pupi Avati. Ha suonato e l’ha aggredito. Gli disse che era una “M”: da anni gli faceva i complimenti senza fargli lavorare. Era depresso Alessandro Haber, odiava tutti in quel momento. Lui anziché cacciarlo a male parole gli chiese di attendere un attimo, fece una telefonata e gli comunicò che avrebbe fatto parte del suo prossimo film, Regalo di Natale, di cui sarà co-protagonista. Certe volte la vita svolta in un attimo.
Alessandro Haber: l’amicizia più sacra dell’amore
Dunque, Haber discute del rapporto con Rocco Papaleo, Sergio Rubini e Giovanni Veronesi, con cui sarebbe andato fra poche ore in scena. Ognuno di loro tifa per l’altro, non ci sono gelosie, invidie. Sono complici, ciascuno ha lavorato con l’altro e Haber vorrebbe essere tutti loro.
Hanno fatto bagordi insieme e con uno ha condiviso una donna. Nello stesso periodo, non nello stesso momento. Lei lo sapeva. L’attore crede più nell’amicizia che nell’amore: una donna prima o poi tradirà, un amico no. Soffrirebbe molto più per il tradimento di un amico che di una donna.