Il fumo passivo uccide ma fa anche ingrassare

 

Da un recente studio, è emerso che il fumo passivo – già noto da tempo per gli effetti negativi sul sistema cardiocircolatorio e sull’incidenza di tumore ai polmoni – fa anche ingrassare, parola dell’American Journal of Physiology: Endocrinology and Metabolism. 

E’ ormai indiscusso il fatto che i fumatori rischino altamente ictus, cancro ai polmoni e infarto, solo per citarne alcuni. Similmente, anche chi non fuma ma si espone comunque al fumo passivo rischia ugualmente di incorrere negli stessi pericoli e oltre a questo, come se non bastasse, può facilmente ingrassare a causa di disfunzioni metaboliche dovute appunto al nocivo fumo passivo.

E’ chiaro che le persone esposte al fumo passivo siano quelle che vivono o convivono con un fumatore, sia tra le mura domestiche che sul luogo di lavoro. Una fascia altrettanto a rischio è naturalmente quella dei bambini.

L’esperimento, effettuato alla Brigham Young University di Salt Lake City, che ha visto come cavie dei comuni topi, ha evidenziato una forte correlazione tra il fumo e il metabolismo. Infatti, sembrerebbe che il fumo alteri in maniera importante le ceramidi, che sono delle molecole lipidiche piccolissime, alterando quindi anche il normale rilascio dell’insulina. Quest’ultima, a sua volta, essendo in quantità eccessiva, porta inevitabilmente ad ingrassare.

Quale potrebbe essere quindi la soluzione? Secondo gli stessi ricercatori, si potrebbe ovviare al problema semplicemente limitando le ceramidi. Questo sarebbe possibile grazie ad una sostanza chiamata mioriocina .

E’ chiaro quindi che anche la limitazione di zuccheri ha un effetto determinante. L’obiettivo della ricerca è proteggere l’individuo dal fumo passivo. Tuttavia, la vera soluzione sarebbe che si smettesse direttamente di fumare. Un simile atto di altruismo proteggerebbe non solo il fumatore, ma anche chi gli sta intorno.

Una vera ricerca sarebbe da fare interiormente. Bisognerebbe valutare quanto davvero valga la pena fumare e aumentare le possibilità di morire così prematuramente e, permettete, anche inutilmente.