Luigi Cascioli: lo studioso che negò l’esistenza di Cristo

Luigi Cascioli è stato uno degli studiosi più celebri e controversi degli ultimi anni. Questo, grazie alle sue ipotesi e studi sulla religione cristiana. In particolar modo sulla figura di Gesù Cristo. Nato a Bagnoregio nel 1934 e morto a Viterbo nel 2010, manifestò la sua avversione per la Fede cristiana, agendo da ateo militante. Dopo la frequentazione del seminario in gioventù, abbandonò quel mondo spendendo la sua esistenza in una sua personale crociata contro le religioni.

La favola di Cristo

Il ricercatore è ricordato per essere autore del libro La favola di Cristo. Nell’opera lo studioso fa comprendere come la figura di Cristo sia stata del tutto creata ad hoc, affermando come tale figura messianica non sia mai esistita. Secondo lo studioso, i fondatori del Cristianesimo avrebbero preso spunto per la creazione di Gesù da un tale Giovanni di Galama, personaggio in realtà di origine letteraria, la cui esistenza storica non è mai stata comprovata.

Per lo studioso, la figura di Cristo sarebbe, per la precisione, un’invenzione andatasi a creare nella seconda metà del II secolo. A tale personaggio sarebbero stati in seguito affibbiati vari miracoli e prodigi per rafforzare il suo aspetto divino e giustificando di conseguenza la sua posizione di Figlio di Dio.

Giovanni di Gamala

Giovanni di Gamala sarebbe stato in vita un membro del gruppo degli Zeloti, un movimento conosciuto per la profonda avversione nei confronti dei romani. Giovanni sarebbe stato figlio di Giuda il Galileo, pretendente al trono di Israele e sedicente discendente della dinastia dei re Asmonei-Maccabei. Giuda vantava tra i suoi antenati anche il biblico re Davide. Giuda il Galileo, a detta di Cascioli, sarebbe stato proprio il fondatore della setta degli zeloti.

La denuncia nei confronti di un sacerdote

Il 13 settembre 2002, Luigi Cascioli denunciò la Chiesa Cattolica nella persona di Don Enrico Righi per i reati di “abuso di credulità popolare” e di “sostituzione di persona”. Per il militante Ateo, Don Righi avrebbe errato nell’affermare all’interno del suo bollettino parrocchiale, che Gesù fosse realmente esistito. Ne La favola di Cristo, tuttavia, Cascioli precisò che la denuncia fosse in realtà una sorta di provocazione nei confronti dell’istituzione ecclesiastica.

Le critiche al lavoro di Cascioli

Il lavoro di Cascioli ha trovato forti riscontri sul web, dove sono nati ulteriori studi paralleli sulle sue tesi. Tuttavia, le sue ricerche non trovano accoglienza nel mondo accademico. Ad esempio don Silvio Barbaglia, sacerdote e docente di Scienze Bibliche. Barbaglia ha redatto il documento La favola di Cascioli. in esso smentisce minuziosamente le tesi riportate dallo studioso ateo. Anche Mauro Pesce all’interno dell’opera Inchiesta su Gesù, attacca indirettamente, il pensiero di Cascioli e di altri studiosi analoghi, con le seguenti parole:

“… Ci sono poi libri scandalistici, frutto di un atteggiamento antiecclesiastico, scritti da persone con una scarsa preparazione sull’argomento. Alcuni continuano a sostenere la tesi, senza alcun fondamento, secondo la quale Gesù non sarebbe mai esistito”

Conclusioni

Possiamo affermare come Luigi Cascioli sia un esponente del filone mitico. Egli prosegue il pensiero di una nutrita schiera di studiosi che videro la figura di Gesù come un personaggio mitologico. Una leggenda come Eracle o Mitra. Possiamo tuttavia ridurre in tal modo la figura di un Profeta (umano o divino che fosse, ma che ha tuttavia realmente camminato su questa terra) che in soli tre anni di predicazione riuscì a cambiare fatalmente la storia dell’umanità?