L’attore romano, Alessandro Borghi è una furia su Instagram. Borghi si è scagliato contro la piattaforma inglese “Viagogo”, accusandola di averlo truffato.
L’attore romano Alessandro Borghi si è scagliato con un lungo video, anticipato nella giornata di ieri da alcune stories, pubblicato su Instagram, contro la piattaforma “Viagogo”. Il protagonista di “Suburra” ha mosso accuse pensanti nei confronti dell’azienda londinese. Borghi ha raccontato di aver comprato dai rivenditori dei biglietti per un concerto a Londra, e di aver speso per ogni singolo ticket circa 200 euro. L’attore però, una volta ricevuti i biglietti, ha scoperto che il prezzo reale di quei ticket era in realtà di 22 sterline, circa 24 euro ciascuno.
Nel video Borghi racconta di aver comprato quei biglietti a quel prezzo per un evento molto importante nella capitale britannica. Quando si è poi accorto della slealtà commessa dalla piattaforma di “Viagogo”, ha immediatamente cercato di far valere le proprie ragioni all’azienda.
Il sito però, come racconta Borghi, ha iniziato a tentare di sminuire l’accaduto, senza però fornire all’attore spiegazioni o promesse di rimborsi. Ed è a quel punto che l’attore romano ha deciso di denunciare tutto pubblicamente sul suo canale ufficiale di Instagram, per avvertire anche i suoi fans delle scorrettezze del sito.
“Viagogo” è un sito E-commerce londinese specializzato nella vendita di biglietti di grandi eventi di spettacolo, dalle partite di calcio ai festival musicali. Negli anni scorsi la piattaforma era finita nell’occhio del ciclone per le accuse di secondary ticketing, ossia la pratica sleale di rivendita dei biglietti a prezzi maggiorati. La società, all’estero specie nel Regno Unito e in Australia, ha una pessima fama. Nel 2018 il Ministro per la Cultura inglese Margot James consigliò pubblicamente di non acquistare i biglietti da “Viagogo” in quanto non sicuri.
Dopo lo scandalo del concerto di Auckland di Bruno Mars, in Australia, dove l’aziende immise sul mercato un gran numero di biglietti falsi, le azioni legali o gli interventi delle autority statali nei confronti della piattaforma sono aumentati a dismisura. Svezia, Israele, Nuova Zelanda, Regno Unito: sono solo alcuni dei Paesi che hanno deciso di controllare, e talvolta bloccare, le iniziative commerciali di “Viagogo”. Ad agosto di quest’anno, la stessa Google aveva annunciato che non avrebbe più permesso la pubblicità della piattaforma sui propri canali. (Continua dopo il post).
La storia non sembra finita qui, anzi. L’attore romano ha infatti rivelato, nel suo video denuncia di Instagram, di aver contattato Niccolò De Vitis, uno degli inviati del programma Mediaset “Le Iene”. Borghi intende andare fino in fondo a questa storia, promettendo ai suoi fans in ascolto che romperà le scatole all’azienda, che a fine video definisce “parassita”. Non ci resta che aspettare la nuova puntata de “Le Iene” per saperne di più.
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