Rihanna declina il Super Bowl: “Non sono una venduta”

Rihanna

Rihanna annuncia l’uscita di un nuovo album e motiva il no al super Bowl

È una delle regine discusse della musica odierna, ascoltata in tutto il mondo, e presto usciranno altri suoi due dischi. Come racconta Vanity Fair, Rihanna segue due nuovi album, uno pop l’altro reggae. Sembra che ancora non ci sia una data certa per l’uscita degli pezzi, secondo quanto riporta però il celebre magazine, gli annunci di rito verranno dati a breve.

Adesso la popstar originaria delle Barbados conferma in un’intervista pubblicata su Vogue parte dell’indiscrezione. Presto un suo nuovo disco uscirà negli store e avrà influenze reggae, il genere che più di ogni altro sta dominando, anche da noi in Italia, le classifiche commerciali. “Sì, uscirà un nuovo disco”, ammette la brava Rihanna.

Influenze reggae

Le piace guardarlo come un album ispirato e influenzato dal reggaeton. Non sarà comunque quello che conosciamo come reggae, ne coglieremo elementi in tutte le tracce. Rihanna è una delle artiste che più ama sperimentare, varcare nuovi confini, mettersi in gioco per una questione di sfida personale e per il piacere provato nel sorprendere i numerosi sostenitori, che mai le fanno mancare affetto.

Per tanti anni ha interpretato diversi generi, adesso è però giunto il momento di tornare a casa. E’ infatti cresciuta con il reggaeton. Questa musica non è figlia del momento, le scorre nelle vene fin da quando è piccola, fa parte di lei. Alla domanda su quando uscirà il suo nuovo lavoro, la pop star racconta di non poterlo dire. Anche se i fan la prenderanno male (e lei scherzando sostiene che potrebbero ucciderla), non può dirlo per ora.

Rihanna: il rifiuto al super Bowl 2020

Un’altra questione per cui Rihanna è finita su tutte le prime pagine dei giornali è il rifiuto dato agli organizzatori del Super Bowl, che la volevano super ospite nell’Half-Time Show, nella prossima edizione prevista a Miami. E lei vuota il sacco. Afferma di non essere una venduta e che per questo non l’avrebbe mai potuto fare.

Difatti, all’interno di quella macchina ci sono cose con cui non è affatto d’accordo e non aveva alcuna intenzione di mettersi al loro servizio, in nessuno modo. Già l’anno scorso declinò un’offerta, perché, si sosteneva, fosse solidale al quarterback Colin Kaepernick che, nel 2016, si inginocchiò durante l’inno americano, in segno di protesta contro le discriminazioni razziali negli Stati Uniti.