‘Chiesti 3 mila euro per le spese notarili…’: Nadia Toffa, la truffa per l’eredità e il testamentp della iena

Nadia Toffa

Un gesto infame a nome di Nadia Toffa

Anche sulla morte di Nadia Toffa certa gente continua a lucrarci. In queste ultime ore è emersa una clamorosa truffa a nome della compianta giornalista bresciana, grazie alla denuncia di alcuni preti. Ma andiamo a vedere nelle specifico cosa è accaduto.

Nadia Toffa, la truffa al suo nome per presunta eredità

Nadia Toffa aveva un bellissimo rapporto con gli uomini di chiese e sicuramente se fosse ancora in vita si sarebbe indignata per quanto accaduto. In pratica è stato sfruttato il nome della conduttrice de Le Iene Show per indurre in inganno i funzionari di Dio.

In pratica dei truffatori chiedevano del denaro in cambio dell’eredità inesistente della 40enne che lo scorso 13 agosto è venuta a mancare a causa di un tumore cerebrale. Questi delinquenti hanno provato in tutti i modi di ingannare dei preti di Brescia e provincia, ma quando si sono accorti della truffa, hanno poi allertato le forze dell’ordine.

Il nome della Toffa è stato utilizzato per qualcosa che mirava a raggirare gli uomini di Chiesa di alcune parrocchie della città natia della giornalista. A segnalare il tutto sono stati proprio diversi prelati che, capito l’inganno, non hanno perso tempo a recarsi dai carabinieri a denunciare.

Chiesti tre mila euro per presunte spese notarili

Dalle prime indagini sono stati accusati due finti incaricati. Quest’ultimi hanno provato in tutti i modi di convincere alcuni preti rivelando di avere un’eredità che Nadia Toffa ha deciso di lasciare per la chiesa. I truffatori in questione facevano finta di essere funzionari di due studi notarili della città di Brescia.

Per ottenere il presento testamento della 40enne, questi individui chiedevano tra i due e i tre mila euro di anticipo, giustificandosi per pagare spese notarili e tassa di successione. Per il momento i tentativi di raggiro sarebbero tre, ma per fortuna nessuno dei preti coinvolti è caduto nella trappola. Partendo dai dati Iban e dalla carta prepagata che i truffatori hanno lasciato agli uomini di Chiesa, le forze dell’ordine stanno cercando di risalire ai truffatori.