Morgan, dopo lo sfratto onora Fabrizio De André: “Lui non giudicava”

Morgan

Dopo lo sfratto subito, Morgan ha incantato il pubblico durante la serata dedicata a Fabrizio De André

Morgan torna sulle scene ad Una Storia da Cantare, nella prima puntata andata in onda su Rai 1 sabato 16 novembre dedicata a Fabrizio De André. Bellissimo il monologo recitato sull’altrettanto bellissimo brano Un Giudice, tratto dall’album Non al denaro non all’amore né al cielo, datato 1971.

Il cantante e critico musicale approfondisce magistralmente il significato della canzone, di un adulto mai cresciuto. Lui nasce e non cresce, per questo lo prendono in giro. In confronto all’originale le strofe non sono uguali: il Faber aggiunge molta teatralità. Morgan chiede di riascoltare il pezzo originale e lo commenta con notevole enfasi, rivisitandolo al pianoforte.

Il linguaggio utilizzato è bello, aulico e dantesco: epico. Perché Fabrizio De André racconta i sentimenti delle persone, descrive la gente per la gente, non si sofferma sui lati negativi.

Il protagonista, un nano, non ancora diventato giudice, è davvero arrabbiato e trova vendetta contro l’umanità intera. La morale è che se viene impartito bullismo a una ragazzo, questi cova rabbia dentro e, se diventa magistrato, è meglio evitarlo. Il cantautore genovese insegna il perdono, non emette sentenze sul giudice, lo affida al creatore. L’unico che ha diritto a emettere sentenze sugli uomini.

Duetto con Dori Ghezzi

Trasmesso un breve filmato di repertorio, Morgan canta La Canzone di Marinella insieme a Dori Ghezzi, un’esibizione emozionante omaggiata dalla standing ovation dell’Auditorium di Napoli. Dopodiché, l’ex compagna del compianto artista rivela aneddoti del loro legame. Si è trovata davvero a suo agio con lui, fin dal principio. La sua voce ha proseguito un discorso, e vale per tutti coloro che lo hanno conosciuto. Questa era una sua dote.

Morgan protesta contro il tribunale

In un’intervista concessa a Il Messaggero sul Faber, l’ex giudice di X Factor e The Voice of Italy lo ha definito un manuale d’istruzioni contro l’ipocrisia. Una prospettiva sul mondo, altrimenti precluso. Un punto di vista negato qualora fosse mancata la sua chiave. Quando canta pensa e capisci immediatamente dove guarda.

Secondo lui è un artista contemporaneo, un poeta immortale che nasce nel mondo forse ogni tre secoli. Fra le maggiori qualità attribuite, il non ergersi mai protagonista. Negli scorsi giorni Marco Castoldi (questo il suo vero nome) è nuovamente finito al centro della cronaca, per un lungo post contro lo sfratto subito. Da 5 anni conviveva con la sua compagna Alessandra nella casa di Monza e lei è in dolce attesa.