Marco Carta: l’amica infermiera svela il vero motivo per cui ha rubato le magliette a La Rinascente

Marco Carta

Spunta tutta la verità sulla vicenda furto Marco Carta

Dopo un’intera estate 2019 sotto pressione, lo scorso 31 ottobre Marco Carta ha ricevuto un esito positivo della sentenza che lo riguardava. In poche parole è stato assolto dall’accusa di furto perché il fatto non sussiste.

A distanza di 20 giorni, grazie alle dichiarazioni del giudice Stefano Caramellino, tutti sono venuti a conoscenza della verità. Infatti perché l’amica infermiera dell’artista sardo, Fabiana Muscas, ha ammesso di aver rubato le famose sei magliette dal valore di 1.200 euro.

La ragione del furto da parte dell’infermiera sarda Fabiana Muscas

“Il movente dichiarato da Fabiana Muscas, consistente nel volere fare un regalo di compleanno a sorpresa a Marco Carta, corrisponde a una eventualità non certo remota né congetturale, bensì oggettivamente riscontrata nel caso concreto poiché coerente con l’effettiva data di compleanno di Marco Carta, dieci giorni prima del fatto”,

ha dichiarato il giudice Stefano Caramellino. Quest’ultimo, infatti, ha anche ritenuto non attendibile la dichiarazione del vigilante del noto centro commerciale La Rinascente di Milano. Inoltre Caramellino ha dichiarato questo:

“La coppia uscita su pubblica via veniva invitata a rientrare all’interno del negozio. Il duo acconsentiva e una volta rientrato ammetteva il furto facendo vedere il contenuto della borsa, dalla quale si scorgevano le maglie ancora trafugate”.

Le parole del giudice Stefano Caramellino sulla testimonianza del vigilante

Quindi secondo il giudice le affermazioni rilasciate dal testimone sono gravemente inattendibili. Il motivo? Perché descrivono fatti materiali non compatibili con quanto è emerso dalle registrazioni dei filmati delle telecamere a circuito chiuso. Quindi sono delle dichiarazioni generiche e inesatte.

“In sostanza ragionevole ammettere che gli autori del verbale di sommarie informazioni formato nell’immediatezza del fatto abbiano costantemente avuto, nel corso dell’intera redazione del verbale, un imperfetto controllo”,

ha concluso Caramellino. Dopo queste parole si cala il sipario in una vicenda che è durata diversi mesi e di cui si sono occupate molte trasmissioni televisive, tra cui quelle di Barbara D’Urso.